L'arte sacra dei figli di Abramo

Inaugurata il 6 luglio, a San Marino, la mostra interreligiosa d’arte sacra contemporanea organizzata dai francescani, in collaborazione con la Comunità Ebraica e la COREIS

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Le mura antiche di 700 anni del convento di San Francesco, nel pieno centro storico di San Marino, hanno ospitato domenica 6 luglio l’inaugurazione della mostra d’arte interreligiosa dal titolo “I figli di Abramo”. Fin dal primo giorno l’esposizione ha avuto il pregio di unire sensibilità per il sacro e arte contemporanea, confronto interreligioso e anelito alla conoscenza reciproca nella convivenza.

Secondo il Segretario di Stato per la Cultura di San Marino, Giuseppe Maria Morganti, si è trattato di “un evento che va ben al di là dell’arte, aspirando a raggiungere un vero principio comune”. “Un invito a chi vuole incontrare una dimensione spirituale e trascendente della cultura – ha aggiunto il vescovo di San Marino, mons. Andrea Turazzi – richiamandoci al senso di ogni bellezza che è già di per sè sacra in quanto espressione di una qualità divina”.

Diverse qualità ben rappresentate dalle voci che hanno preso parte a un’inaugurazione che ha riscosso un notevole successo di pubblico, anche grazie allo stimolante accostamento delle opere d’arte sacra contemporanea di due artisti ebrei (Ariela Böhm e Gabriele Levy), due cristiani (Walter Angelici e Concetta Modica) e due musulmani (Chouki Derrouiche e Abdallah Akar).

“Un’esposizione con la particolarità di mettere in luce – secondo le parole del rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro – una grande sintonia tra religioni che non sempre si manifesta in questo mondo”. Una convergenza che, secondo padre Giancarlo Corsini, responsabile per il Mediterraneo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, “mette in risalto laparticolare vocazione al dialogo interreligioso dei francescani, a partire dalle origini, con l’incontro tra San Francesco e il Sultano, fino ad oggi con quello ecumenico di Assisi del 1986 e poche settimane fa la visita di papa Francesco a Gerusalemme. Mai come in questa occasione di oggi è così attuale una particolare invocazione che San Francesco faceva rivolgendosi a Dio dicendo “Tu sei Bellezza!”.

Parole alle quali hanno fatto eco quelle dell’imam Abd al-Wadoud Gouraud di Parigi, rappresentante della COREIS (Comunità Religiosa Islamica italiana) assieme all’imam Abd al-Adhim Pisano di Piacenza, ricordando la tradizione profetica secondo la quale “Dio è bello e ama la bellezza”:  è in questo senso che “l’arte sacra offre un terreno fertile per la scoperta di una sintonia spirituale fra le differenti tradizioni religiose, partendo dalla varietà stessa delle loro forme e dei rispettivi metodi artistici”.

“Sono molto soddisfatto di questa iniziativa”, ha concluso l’organizzatore, padre Francesco Maria Acquabona dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, promotori dell’evento con il patrocinio e la collaborazione della COREIS Italiana e dell’UCEI. “Forse il suo carattere speciale – ha aggiunto – è dato dal fatto che insieme ebrei, cristiani e musulmani, ci siamo sforzati di realizzare questa mostra senza partire dall’aspetto artistico ma da quello religioso, muovendo anzitutto dal coinvolgimento e il dialogo delle rispettive autorità”.
 
La mostra rimarrà aperta, ad ingresso gratuito, fino al 31 agosto al Museo di Stato “San Francesco” in via Basilicius nella Repubblica di San Marino.

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ZENIT Staff

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