I nuovi movimenti cristiani in Europa: sfide o opportunità?

Iniziato oggi, a Varsavia, l’incontro tra il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee e il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Presenti il cardinale Bagnasco e il cardinal Erdő

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Ha preso il via, oggi, presso il Centro della Caritas di Varsavia, all’incontro tra il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), dedicato al tema “Fede e religiosità in un’Europa che cambia. I nuovi movimenti cristiani in Europa: sfide o opportunità?”.

L’incontro, organizzato per volontà dell’Arcivescovo di Przemyśl, Mons. Józef Michalik, Presidente della Conferenza episcopale polacca e Vice-presidente del CCEE, si svolgerà nella capitale polacca fino al prossimo 6 febbraio.

Al centro della Conferenza, i cambiamenti della situazione religiosa contemporanea dell’Europa e della sua relazione con Dio. Cambiamenti particolarmente evidenti considerando l’aumento del numero di movimenti evangelici e pentecostali nel nostro continente.

Nei loro interventi, infatti, il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Vice-presidente CCEE, insieme al Metropolita Joseph del Patriarcato ortodosso di Romania, si sono soffermati proprio sull’esperienza che le Chiese tradizionali vivono in relazione alla presenza dei “nuovi movimenti”. Ad essi si sono aggiunte le riflessioni dell’Arcivescovo di Southwark, Mons. Kevin McDonald, e della Pastora Claire Sixt-Gateuille, della Chiesa riformata di Francia, che hanno parlato delle sfide pastorali emergenti.

I partecipanti della Conferenza, inoltre, sono stati informati della situazione religiosa ed ecumenica in Polonia attraverso i contributi del Vescovo Krzysztof Nitkiewicz, responsabile per le relazioni ecumeniche della Conferenza episcopale polacca, e del Metropolita Jeremiasz, Presidente del Consiglio delle Chiese in Polonia.

Altri due interventi hanno concluso poi i lavori della sessione mattutina, culminata con la visita al Museo dell’Insurrezione. Innanzitutto, la relazione di mons. Józef Michalik che ha parlato delle tre grazie che la Chiesa cattolica ha vissuto e sta vivendo in questo tempo: l’Anno della Fede, il 50° anniversario dall’apertura del Concilio Vaticano II e il Sinodo per la Nuova Evangelizzazione.

È stato poi il turno di Cordelia Kopsch, Vice-presidente dell’EKD, che ha illustrato il ruolo del Comitato Congiunto della Conferenze delle Chiese Europee (KEK), oltre che il rinnovamento della visione e missione dello stesso KEK in un continente in cambiamento come quello europeo.

Erano presenti alla Conferenza di Varsavia inoltre: il Metropolita Emmanuel di Francia, Presidente KEK; il Card. Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Presidente CCEE; il Metropolita Joseph del Patriarcato ortodosso di Romania; mons. Krzysztof Nitkiewicz, vescovo responsabile per le relazioni ecumeniche della Conferenza episcopale polacca e il
metropolita Jeremiasz, Presidente del Consiglio delle Chiese in Polonia.

Il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) istituito nel 1972, è l’istanza più elevata di dialogo con il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Fondato nel 1959 esso attualmente riunisce 120 chiese protestanti, anglicane, ortodosse e cattoliche di tutto il continente, oltre a 40 organizzazioni cristiane.

Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa è stato istituito, invece, nel 1971 e comprende oggi 33 episcopati nazionali, rappresentati dai rispettivi presidenti, insieme all’arcivescovo di Lussemburgo, Monaco e Cipro dei Maroniti e al vescovo ortodosso greco di Chisinau.

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Mariusz Frukacz

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