Lo studio della filosofia rappresenta ancora oggi un caposaldo della cultura accademica italiana e mondiale. Tale principio è valido non solo per quanti scelgono una formazione umanistica in senso stretto, ma anche per i profili di carattere maggiormente tecnico e professionale.
L’Università Europea di Roma attribuisce alle discipline filosofiche, un ruolo privilegiato, inserendole in un contesto formativo assai avanzato e moderno. La filosofia è infatti insegnata in tutti i corsi di laurea, uno dei quali le è esplicitamente dedicato, quello triennale di Storia e Filosofia.
A colloquio con ZENIT, il professor Guido Traversa, docente di filosofia morale presso l’Università Europea, ha illustrato le caratteristiche del corso di laurea e le opportunità che questo offre, anche a livello professionale.
Professor Traversa, che ruolo riveste la filosofia nella vostra università?
Guido Traversa: Innanzitutto va sottolineato un aspetto: già prima dell’apertura di questo corso di laurea in filosofia, lo statuto dell’Università Europea, tra i suoi principi di fondo, prevedeva l’insegnamento di alcuni corsi basilari di filosofia – morale e teoretica in particolare – destinati a diventare un ingrediente fondamentale di qualunque corso di laurea. In seguito ne è derivato un vero e proprio corso di laurea, con relativo test d’ammissione ma non a numero chiuso.
Perché iscriversi a un corso di laurea in filosofia?
Guido Traversa: Perché il sapere filosofico è qualcosa che aiuta a svolgere bene qualsiasi mestiere: un avvocato, un giornalista, un economista hanno sempre bisogno di un orizzonte culturale che, se compreso dall’interno, aiuta anche nella propria professione. Fare filosofia, soprattutto a una certa età, potrebbe diventare un elemento indispensabile, tanto è vero che pensiamo di rivolgere l’offerta formativa dei nostri corsi di laurea non solo, come è ovvio e naturale, ai giovani maturati e a chiunque, finito il liceo, voglia mettersi a studiare filosofia, ma anche a tutte quelle persone che hanno una professione ben avviata e consolidata e che potrebbero voler aggiungere, non solo per formazione personale o arricchimento personale, un sapere in più, “trasversale” alle tante forme del sapere che compongono la filosofia.
Il corso di laurea, quindi, viene incontro a due esigenze. Innanzitutto all’esigenza di un sapere classico fondato sui fondamenti della filosofia, sulle storie della filosofia antiche, medioevali, moderne, contemporanee, sulla filosofia teoretica, sulla filosofia morale: tutti questi cardini della filosofia vogliamo trasmetterli fin dal primo anno della triennale ma, già al secondo anno, vorremmo offrire a chi si iscrive (sia il giovane appena maturato, sia la persona più grande di età che ha già una professione) due curricula che, in qualche modo, danno già la firma del nostro intento.
Il curriculum di etica e di filosofia applicata offre una filosofia che nasce dall’esperienza e vuole ritornare ad essa per capirla meglio e ad arricchirla, usando le “pratiche filosofiche” o la filosofia applicata, ossia quel tipo di sapere filosofico che indaga la realtà presente, cerca di capirla e cerca di indicare, come fosse un osservatorio, alcune tendenze da privilegiare per fare in modo che, anche a livello politico, sociale ed economico, si possa diventare una figura cui far riferimento per poter motivare delle scelte rispetto ad altre.
Per quanto riguarda l’altro curriculum – ugualmente importante – è in primo piano l’aspetto storico-politico. Tanto per i giovani, quanto per chi ha già una professione, avere una buona conoscenza del contesto storico e delle dimensioni politiche aiuta a vivere meglio la propria relazione con se stessi, con gli altri e con Dio. Vale la pena iscriversi per avere una buona conoscenza delle attuali forme del pensiero, delle principali forme di argomentazione e di cultura, per sapersi muovere in esse e nella nostra cultura contemporanea.
Che tipo di profilo umano intende formare la vostra facoltà?
Guido Traversa: Il profilo umano che vorremmo promuovere è quello di una persona che, con molta accortezza e senza cadere in una sterile aridità di pensiero, sappia valutare ogni minimo dettaglio, sappia essere un buon conoscitore degli elementi più eterogenei che costituiscono la realtà e cogliere le somiglianze e le dissomiglianze. Insomma, un buon osservatore che sappia fare della sua capacità di osservare la realtà, una base per poterla modificare nel bene, potenziando le propensioni positive già presenti in questa realtà.
Quali sono i filosofi e le correnti filosofiche che, in qualche modo, costituiscono l’architrave del corso di laurea?
Guido Traversa: L’atteggiamento dominante è quello di una solida preparazione classica e dei classici della filosofia ma con un enorme accortezza verso l’attualità, di modo che questo sapere – anche eterogeneo al proprio interno – venga sempre utilizzato nella contemporaneità, con uno sguardo rivolto al futuro. L’atteggiamento è quindi metafisico ma non dogmatico, un approccio critico, in grado di promuovere le migliori energie del nostro tempo.
Nella vostra facoltà, che tipo di relazioni vengono privilegiate nel rapporto docente-studente?
Guido Traversa: In questa facoltà, come in tutta l’università, gli studenti vengono seguiti molto, anche a livello individuale. Ogni studente ha il suo tutor e il suo percorso formativo, viene seguito capillarmente in modo quasi quotidiano. C’è una grande disponibilità da parte di tutti i docenti e delle strutture amministrative, di segreteria, in modo che il percorso formativo rappresenti un itinerario anche spirituale e non solo accademico.