ROMA, giovedì, 15 novembre 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Siamo in attesa del ritorno del Signore. La Parusia – cioè il ritorno glorioso del Signore alla fine dei tempi – avverrà per giudicare con amore e misericordia il mondo e gli uomini. Questo ritorno glorioso concluderà la storia, con un giudizio iniziato nella prima venuta del Signore nel mondo. Quella volta fu silenziosa, nascosta, senza attirare l’attenzione. Lo sappiamo bene! Anche oggi Cristo si manifesta in modo silenzioso, attraverso la testimonianza, non sempre coerente, di coloro che credono in Lui. Gesù mette in guardia da coloro che pretendono di sapere dov’è il Regno, perché esso è nel cuore delle persone. Anche Paolo lo ha capito ed invita Filèmone ad agire di conseguenza.
Meditazione
Il Regno di Dio è silenzioso, ed è in mezzo a noi, come fermento di crescita, come sale che dà sapore, come luce che illumina, ma della quale non ci si rende conto, talmente si è abituati alla sua presenza. Molti sono coloro che dicono: “È qui! Sono io! Siamo noi il Regno di Dio! Noi siamo la vera Chiesa!”. Senza mezze misure Gesù dice di non seguirli. Di non fidarci di loro! Il giorno dellaParusia, sarà come un lampo, che guizza, brillando da una parte all’altra del cielo. Spesso si cerca il Regno di Dio al di là delle nuvole, ma i segni della sua presenza sono in mezzo a noi. E non sono eclatanti, non sono eccezionali. L’esperienza del Signore non è fatta di stranezze e di emozioni particolari. Andare alla ricerca del sensazionale, anche se comprensibile, non aiuta a trovare la risposta. Essa è nella quotidianità: è lì che il Signore manifesta la sua presenza e il suo amore. Dio si è messo a vivere, attraverso l’incarnazione del suo Figlio, nel cuore della vita, non è uno spettatore estraneo racchiuso nella sua realtà. Proprio per questo il Vangelo diventa principio di “rivoluzione sociale” come nel caso di Filèmone e del suo schiavo, divenuti ormai cristiani. Un inizio del Regno di Dio che non parte dal cambiamento delle strutture (seppure necessario e fondamentale) ma dal cambiamento radicale nel cuore e nella vita. Una vita che offre, drammaticamente, molte prove, molti passaggi, anche terribili. La sofferenza, la morte, la solitudine, soprattutto la calunnia. Ma lo Spirito sostiene gli uomini e conduce il mondo all’incontro con il Signore della misericordia e della Pace dall’interiorità all’infinito.
Preghiera
Gesù, Amore di ogni amore, tu eri sempre in me ed io l’ho dimenticato. Tu eri nel cuore del mio cuore, ed io ti cercavo altrove. Quando me ne stavo lontano da te, tu mi aspettavi. Ed ora oso dirti: tu il Risorto, tu sei la mia vita(preghiera da Taizè).
Agire
Con il conforto di una parola o di un’azione aiutiamo qualcuno a portare la sua croce.
Meditazione del giorno a cura di Don Mimmo Repice, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it