ROMA, mercoledì, 21 novembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Celebriamo oggi la donazione totale di Maria. In un Vangelo apocrifo si narra che la sua offerta interiore si sarebbe espressa nella presentazione al Tempio di Gerusalemme. Non si celebra il fatto storico, ma un dono totale che prepara la risposta all’angelo del Signore. Per questa sua offerta la Madre di Dio è il modello di ogni consacrazione. L’apparente presa di distanza di Gesù dalla propria famiglia e da sua Madre, che leggiamo nel Vangelo, è in realtà un’approvazione della sua fede.

Meditazione

La famiglia era la base della convivenza, il modo di incarnare l’amore verso Dio e il prossimo e difendere l’Alleanza, ma al tempo di Gesù era in crisi a causa delle numerose tasse e della mentalità individualista ellenistica. Frequenti minacce di repressione, poi, la spingevano a chiudersi in se stessa. Il regno di Dio è un invito a superare i limiti della propria famiglia per aprirsi alla comunità. Quando la sua particolare famiglia cercò di impossessarsi di lui, Gesù disse che la sua famiglia era composta da tutti coloro che fanno la volontà del Padre. Allargare lo sguardo significava dire a tutti che era sbagliato rinchiudersi in se stessi: esclusi ed emarginati dovevano essere accolti nella convivenza e così sentirsi accolti da Dio (Lc 14,12-14), perché “non vi sarà alcun bisognoso tra di voi” (Dt 15,4). Nel nostro tempo di globalizzazione dove ci si incontra e, ahi noi, ci si scontra, è necessario comprendere bene queste parole. Quante ricchezze da condividere, comprese quelle economiche, sempre più concentrate nelle mani di pochi. «L’emergenza della fame e quella ecologica – ha detto Benedetto XVI nel settembre 2007 – stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta. Quando invece prevale la logica della condivisione e della solidarietà – ha proseguito – è possibile correggere la rotta e orientarla verso uno sviluppo equo e sostenibile». Il profitto è naturalmente legittimo e, nella giusta misura, necessario allo sviluppo economico, ma il capitalismo non va considerato come l’unico modello valido di organizzazione economica. Quello che può sembrare un rifiuto della madre e della famiglia di origine è, invece, un gesto significativo e originale che il Signore ci dona, perché comprendiamo il senso e il valore di essere parte di una famiglia spirituale che ha impellenti necessità materiali. Con la sua offerta, Maria è diventata madre di tutti, e col suo cuore immacolato e generoso agisce per il bene di tutti, chiedendo la collaborazione di tutti per il benessere di tutti.

Preghiera

Date voi loro da mangiare! Ma abbiamo solo cinque pani e due pesci! Fateli sedere!

Agire

Mi impegno in un reale e regale gesto di carità.

Meditazione del giorno a cura di Don Mimmo Repice, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it