Nel 1961, Walt Disney invita nel suo studio di Los Angeles P.L. Travers, autrice del libro “Mary Poppins”: sono almeno vent’anni che Walt cerca di ottenere i diritti sul libro per ricavarne un film. Pamela è contraria: ha paura che il suo racconto delicato che nasconde, come scopriremo, tristi esperienze vissute durante la fanciullezza, venga trasformato in un insulso cartone animato. Lo scontro fra i due personaggi sarà lungo e irto di difficoltà ma Walt non vuole rinunciare al suo progetto…
Ammettiamolo, questo piccolo film molto carino non è propriamente per i ragazzi di oggi ma per coloro che sono stati giovani quando uscì Mary Poppins: è a loro che farà piacere riparlarne con un po’ di nostalgia ricordando anche l’epoca dei grandi classici di Walt Disney, quando erano solo in 2D, ma anche tanto poetici.
Il film, nella sua semplicità, tratta molti temi contemporaneamente: le difficoltà per convincere Pamela Travers, l’autrice del romanzo di Mary Poppins a concedere a Disney i diritti d’autore; il ricordo tormentato dei propri padri, sia da parte della Travers che di Disney e la possibilità di andare oltre i condizionamenti del proprio passato. Ma il film è anche cinema del cinema: nelle varie sedute di Pamela con gli sceneggiatori viene presentato quanto sia doloroso e conflittuale il parto di una buona idea che faccia avanzare il racconto.
La vera attrattiva del film è però un’altra: soddisfare la curiosità di vedere, per la prima volta sullo schermo, il grande Walt Disney visto nei suoi aspetti più umani (bibliografie non autorizzate lo hanno ritratto spesso come manager esigente e anti sindacale) e di girare virtualmente per i Walt Disney Studios per carpire il suo way of working. Si tratta di una curiosità legittima per cercar di comprendere come tanti creativi, certamente validi ma anche ben diretti, hanno potuto realizzare prodotti di alta qualità, rastrellare vari premi e di sicuro ottenere grandi successi di botteghino.
Ne esce un Walt Disney bonario e con una grande intesa artistica con i suoi collaboratori (la sua tosse continua fa riferimento al tumore che di lì a pochi anni gli sarebbe stato fatale) anche se la vita negli studios appare un po’ da caricatura con la presenza di tanti pupazzi di Topolino in giro per le stanze e di vassoi, mentre si lavora, trabordanti di dolci e leccornie varie; ma anche la presenza di creativi capaci di restare in piedi tutta la notte per trovare l’idea giusta.
Il racconto principale parte da lontano, da un paesino sperduto dell’Australia all’inizio del secolo scorso, dove si è rifugiata la famiglia Travers: il padre, alcoolizzato e malato, continua a perdere posti di lavoro.
E’ qui che si sviluppa la fantasia creativa della piccola Pamela, che adora quel padre che riesce a trasformare la banalità quotidiana in fantastiche visioni di fate e principesse E’ grande la sua delusione quindi verso quel padre che le aveva promesso di starle vicino ma che muore troppo presto. La Pamela adulta crea quindi il suo grande ma unico personaggio, Mary Poppins (il romanzo fu scritto dalla Travers per aiutare i suoi fratelli a superare un periodo di crisi), una propria creatura verso cui manifesta una gelosia tanto possessiva da non volere che venga trasformata in un film da Walt Disney. Sarà paradossalmente proprio questa gelosia a stabilire un’intesa con Walt; anche lui da giovane, si era sempre rifiutato di cedere i diritti del suo Topolino e anche lui aveva avuto un padre difficile, che lo faceva lavorare dall’età di otto anni.
Un film magari piccolo, un po’ lento nella fase iniziale, ma riuscito nella descrizione dei protagonisti, sia di Pamela e della sua lotta per chiudere con un passato doloroso ma anche di un Walt ragionevole e umano, in grado di comprendere i problemi degli altri.
Quando il film ricostruisce l’evento della prima del film al Chinese Theatre di Los Angeles nel 1964, fra lo scintillio delle luci e i colori dei pupazzi dei personaggi più famosi dei cartoni della Disney si nota un po’ di autocompiacimento ma possiamo anche essere indulgenti con la casa di produzione californiana, nel nome di un film il cui successo è stato pienamente meritato.
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Titolo Originale: Saving Mr. Banks
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2013
Regia: John Lee Hancock
Sceneggiatura: Kelly Marcel Sue Smith
Produzione: WALT DISNEY PICTURES, RUBY FILMS, ESSENTIAL MEDIA & ENTERTAINMENT, BBC FILMS, HOPSCOTCH FEATURES
Durata: 120
Interpreti: Emma Thompson, Tom Hanks, Paul Giamatti
Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it