Papa Francesco ha invitato stamane i vescovi spagnoli, in visita ad limina a Roma a “non lesinare sforzi per aprire nuove vie al Vangelo”.
Il Vescovo di Roma ha riconosciuto le difficoltà in un contesto di “indifferenza” dove la “cultura mondana, relega Dio alla vita privata e lo esclude dall’ambito pubblico”, ma, ha sottolineato, “è opportuno non dimenticare la vostra storia. Da essa impariamo che la grazia divina non si estingue mai e che lo Spirito Santo continua a operare nella realtà attuale con generosità”.
D’altro canto ha spiegato che ai vescovi viene affidato il compito di far germogliare i semi della fede con “l’annuncio coraggioso e veritiero del Vangelo, di seguirne attentamente la crescita con l’esempio, l’educazione e la vicinanza, e di armonizzarli nell’insieme della “vigna del Signore”, da cui nessuno può restare escluso”.
Perciò, ha invitato i vescovi a cercare nuove vie per comunicare il Vangelo, in modo da raggiungere “il cuore di tutti, affinché scoprano quello che già alberga nel loro intimo: Cristo come amico e fratello”.
Secondo il Pontefice non sarà difficile trovare queste vie se seguiamo le orme del Signore, che ‘non è venuto per essere servito, ma per servire’” (Mc 10,45).
Il Signore, ha aggiunto, “ci insegna ad ascoltare tutti da cuore a cuore, con tenerezza e misericordia, e a cercare ciò che veramente unisce e serve alla reciproca edificazione”.
“In questa ricerca, ha continuato, è importante che il Vescovo non si senta solo, né creda di essere solo, che sia consapevole che anche il gregge che gli è stato affidato ha sensibilità per le cose di Dio. Specialmente i suoi collaboratori più diretti, i sacerdoti, per il loro stretto contatto con i fedeli, con i loro bisogni e le loro preoccupazioni quotidiane”.
Il Papa ha invitato i prelati spagnoli a prestare attenzione al processo di iniziazione cristiana, ed in questo contesto ha sottolineato il ruolo della famiglia “luogo nativo di convivenza nell’amore, cellula fondamentale della società, dove si trasmette la vita, e Chiesa domestica, dove si forgia e si vive la fede”.
“Una famiglia evangelizzata – ha ribadito – è un prezioso agente di evangelizzazione, soprattutto perché irradia le meraviglie che Dio ha operato in essa. Inoltre, essendo per sua natura ambito di generosità, promuoverà la nascita di vocazioni alla sequela del Signore nel sacerdozio o nella vita consacrata”.
Ricordando il documento pubblicato l’anno scorso dalla Conferenza Episcopale Spagnola, Vocazioni sacerdotali per il secolo XXI, papa Francesco ha osservato che quello delle vocazioni “è un aspetto che un Vescovo deve porre nel suo cuore come assolutamente prioritario, ricordandolo nella preghiera, insistendo nella selezione dei candidati e preparando gruppi di buoni formatori e di professori competenti”.
In merito alle opere di assistenza ai poveri, il Papa si è rallegrato per le attività della Caritas e della Chiesa in Spagna in favore dei bisognosi, invitando i Vescovi “ad esprimere stima” e a mostrarsi vicini a quanti mettono i propri talenti e le proprie mani “al servizio del programma del buon Samaritano, il programma di Gesù”.