Nulla è impossibile a Dio!

Una certezza necessaria all’uomo per uscire dalla sua debolezza, dai suoi tormenti quotidiani

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Ogni uomo che abbia incontrato il Signore cambia in profondità e la sua vita riceve comunque uno scossone, sia decida di seguirlo o di arrendersi alle sue certezze. Leggiamo in Marco: “…egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni…”.  È la reazione di chi ha avuto da Gesù la richiesta di diventare buono e di andargli dietro, non prima di aver venduto i propri beni, dividendo tra i poveri il ricavato. Il ricco chi è, se non colui che non riesce a superare la dipendenza dalle sue sostanze economiche e non solo?  Non è forse la stessa cosa la sottomissione alle sue contraddizioni culturali o interiori? L’adesione puntuale alle mille verità che lo circondano e ai suoi vecchi pensieri? Chi pensa di star bene, secondo solidi parametri personali e materiali, fa fatica a rivoluzionare il suo modo di fare; a modificare ogni suo ragionamento; a fare a meno di una qualunque abitudine perfezionata! Ma star bene ed essere buono può essere la stessa cosa? Da una parte ci sono riferimenti legati soltanto alla vita terrena, dall’altra si misura  invece il contatto individuale con il cielo. Non si può essere buoni se non si vive nella grazia di Dio! A questo uomo del vangelo si chiedeva infatti di diventare buono e passare al servizio del Signore! È  la richiesta fatta ogni giorno ad ognuno. La risposta è sempre vaga e molte volte ostile. Qualunque soggetto si rattrista e fa fatica a lasciare le sue sicurezze, pur sapendo, magari per averlo sperimentato direttamente, della loro fragilità. Tutte le volte che si vuole dimostrare di appartenere a se stessi, si ritarda in ogni caso la storia. Si mette un bavaglio al vero progresso dell’umanità che, senza la sua salvezza, non può essere compiuto.

Si pensi per un attimo al possibile rifiuto della Maria Vergine all’Angelo che le annunciava il volere di Dio sulla sua vita! Parole così  elette e impensabili per un uomo, da stravolgere l’esistenza di una semplice e umile donna, promessa sposa. Quello sì può dire che sia stato il miracolo più grande che l’uomo abbia mai conosciuto e che ha aperto ai puri di cuore il mistero infinito dell’Altissimo. Niente infatti è impossibile a Dio! Se lo ricordassimo potremmo stravolgere in positivo la nostra presenza sulla terra e guidare le vicende umane verso quel cambiamento che tutti, ma solo a parole, siamo pronti a realizzare. Risultato? Ogni trasformazione invocata tarda ad arrivare, perché se ne complicano le soluzioni, frutto di un approccio sbagliato con una realtà, priva di radici nella Parola di Dio. Ma chi volete che lo comprenda, se in diverse circostanze è proprio il cristiano a vivere il vangelo unicamente come un bel racconto da ascoltare, magari  per ripulirsi al momento la coscienza? Dio soltanto può realizzare quanto l’uomo non potrà mai conseguire, senza incamminarsi per il sentiero che porta agli eterni insegnamenti evangelici. I progressi dell’uomo sono certo infiniti, ma in Siria un milione di persone fa la fila per un pezzo di pane e la guerra sfiora l’Europa garante della pace, mentre nel mondo ogni giorno, nel silenzio più assoluto, si sparge sangue innocente. Quante ingiustizie ovattate e ritenute quasi naturali! Quanta violenza! Quante prepotenze intorno a noi! Quanta paura! Quante incertezze sociali, economiche, lavorative, mentre i giovani bruciano gli anni più belli nella sfiducia verso il domani. Nonostante tutto questo, mentre la casa continua a bruciare,  l’uomo fa fatica ad affidarsi completamente a Dio. Mi auguro che il tempo di Quaresima provochi un terremoto interiore!

Una cosa è sotto gli occhi di tutti: Chiunque venga chiamato a guidare le nostre realtà pubbliche non riesce a capire che niente è impossibile a Dio! Non crede che l’Altissimo stesso sia pronto, sulla strada tracciata dalla sua Parola, ad attuare, attraverso l’azione dell’uomo, quanto sia necessario per migliorare il domani di questo mondo. Così anche nelle vite private con la concretizzazione di tante aspettative personali.  Se solo stabilissimo di affidarci alla Sua volontà!  C’è sempre una scelta da fare. Naturale sarebbe perciò decidere di passare all’amore di Cristo, atto fondamentale per l’essere umano, che riempie la realtà e in aggiunta concede quanto si è chiesto con fede. L’uomo continua però nei suoi affanni quotidiani a misurarsi  esclusivamente con quanto percepisce all’esterno di sé.  Nel frattempo si allontana da quel suo legame interiore, capace di guardare oltre la collina, di raggiungere il cielo, di mettere in moto la somiglianza di  se stesso con Dio. È attraverso quest’ultima verità che si può sconfiggere il male che ci circonda e aprire una stagione di grazia e di conquiste positive nella gioia comune. Nulla è impossibile a Dio! Una certezza necessaria all’uomo per uscire dalla sua debolezza, dai suoi tormenti quotidiani, dalle sue finte conquiste; tutto oltre la minaccia corrente della depressione, della solitudine, della paura nel futuro e vivere nel bene.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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