La pietra scartata è la pietra d'angolo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il male che accompagna l’uomo e in qualche modo lo attanaglia, trova un’espressione terribile nella violenza fraterna fino all’omicidio. Dobbiamo pregare per la nostra e altrui conversione che generi un ritorno umile alla presenza di Cristo. 

Meditazione

Nel testo della Genesi, la gelosia insensata e l’odio dei fratelli di Giuseppe fa sì che essi meditino e attuino l’esclusione dalla famiglia anche attraverso l’omicidio; ma questo omicidio non si compie per una circostanza fortunata, e così Giuseppe viene venduto ai mercanti che lo portano in Egitto. Noi sappiamo che questo è l’inizio di una singolarissima storia, quella di Giuseppe e dei suoi fratelli, all’interno della storia dell’antico popolo di Israele. Questo richiamo alla logica terribile della violenza, del possesso, della mancanza di rispetto della vita, dell’affermazione incondizionata del proprio progetto, tutto questo deve divenire una consapevolezza profonda della nostra vita quotidiana. Il male non ha finito di agire nemmeno nei tempi nuovi di Cristo e della Chiesa. Il Vangelo di Matteo, con il terribile atteggiamento dei vignaioli nei confronti del padrone, ci ricorda che anche noi possiamo utilizzare lo spazio del nostro cammino di fede, di speranza e di carità, comprimendo la logica e i diritti di Dio, sostenendo i nostri criteri come se fossero i criteri di Dio. Nel giudizio su questi malvagi si documenta in maniera singolare la forza e l’autorevolezza di Cristo e quindi l’inizio dell’odio che avrebbe portato alla sua eliminazione. La permanenza anche in noi cristiani di questo atteggiamento di rifiuto di Cristo per l’affermazione delle nostre idee e dei nostri progetti su Cristo, mette a nudo il dramma della vita, anche della vita cristiana, continuamente sospesa fra l’affermazione di Cristo oltre noi stessi e l’affermazione di noi stessi oltre Cristo, secondo l’intuizione di sant’Agostino: un odio a noi fino all’amore a Cristo o un amore a noi fino all’odio di Cristo. Questo dramma non si scioglie nella presunzione di una coerenza, ma si scioglie nel ritorno umile ed appassionato alla presenza di Cristo. Per questo non c’è preghiera cristiana che non abbia nel suo cuore più profondo la conversione. Si prega per chiedere la conversione, ma si prega anche perché un briciolo di conversione è già presente nella nostra vita. 

Preghiera

Cancella, o Padre, la presunzione di giudicare il tuo amore e l’invidia per i fratelli. L’unica certezza per noi sia che non hai risparmiato il tuo unigenito Figlio per la nostra salvezza. Fa’ che contribuiamo all’edificazione del tuo Regno. Amen. 

Agire

Costruirò le mie relazioni amicali e professionali sulla pietra angolare dell’amore di Cristo, cui partecipo dal giorno del mio Battesimo, segnandole con le virtù della vita cristiana autentica. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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