Mi confida Stasio che si rammarica sempre…ma è più forte di lui fare una critica spietata, emettere un giudizio inappellabile su persone e fatti che pure sono sotto gli occhi di tutti, pubblicati perfino dai giornali.
Con questo spirito irrefrenabile, che lui definisce obbiettivo, mi racconta di un gruppo di persone note a tutti e da tutti ritenute “baciapile”, “lustra banchi”…; gente insomma che si autodefinisce “praticante”, ma falsa perchè va in chiesa e mangia particole per niente; tiene un comportamento tutt’altro che coerente con gli insegnamenti della chiesa e dei comandamenti.
Tano, ad esempio, conclude Stasio, farebbe bene a non andare in chiesa, se pur facendo il catechista, sproloquia e sparla dell’uno o dell’altro.
Per distogliere l’amico da un simile modo di giudicare, gli ho raccontato che anch’io ero tentato di abbandonare la chiesa e le pratiche religiose solo per il fatto che mi vedevo e mi giudicavano lontano dalla coerenza cristiana.
Fortunatamente un giorno ne parlai con Nardo che, dopo avermi ascoltato, così mi rincuorò: “Neppure tu puoi giudicare te stesso; sii contento del “disastro” che sei. Pensa solo come saresti più in basso se tu non frequentassi la Chiesa.”
Grazie, Nardo.
Ciao da p. Andrea
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