Lo ha detto papa Francesco stamane, dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, prima della preghiera mariana dell’Angelus.
Di fronte ad una piazza San Pietro stracolma di gente, il Pontefice ha ricordato il passaggio del Vangelo di Giovanni (Gv 4,6) in cui si racconta dell’incontro che Gesù ebbe con una donna samaritana nei pressi di un pozzo.
Gesù chiese da bere alla donna, superando le ostilità che esistevano tra giudei e samaritani e rompendo gli schemi del pregiudizio nei confronti delle donne.
Secondo le abitudini sociali del tempo, Gesù non avrebbe dovuto nemmeno rivolgergli la parola.
“In questo modo – ha sottolineato il Vescovo di Roma – Gesù mostra di non avere paura”. “Gesù quando vede una persona va avanti, perché ama. Ci ama tutti. Non si ferma mai davanti ad una persona per pregiudizi. Gesù la pone davanti alla sua situazione, non giudicandola ma facendola sentire considerata, riconosciuta, e suscitando così in lei il desiderio di andare oltre la routine quotidiana”.
La sete di Gesù – ha spiegato il Papa – non è di acqua, ma di incontrare un’anima inaridita. Secondo papa Francesco Gesù aveva bisogno di incontrare la Samaritana per aprirle il cuore.
“La donna rimane toccata da questo incontro: rivolge a Gesù quelle domande profonde che tutti abbiamo dentro, ma che spesso ignoriamo. Anche noi abbiamo tante domande da porre, ma non troviamo il coraggio di rivolgerle a Gesù!”
Il Vangelo racconta che i discepoli rimasero meravigliati che il loro Maestro parlasse con quella donna.
“Ma il Signore – ha esclamato il Papa – è più grande dei pregiudizi” e il risultato di quell’incontro fu che la donna fu trasformata: “lasciò la sua anfora, con la quale veniva a prendere l’acqua, e corse in città a raccontare la sua esperienza straordinaria. Era entusiasta. Perché era andata a prendere l’acqua del pozzo”, e “aveva trovato l’acqua viva della misericordia che zampilla per la vita eterna”.
La Samaritana aveva trovato l’acqua che cercava da sempre. Aveva trovato il Messia che non la giudicava, non la condannava, non la rifiutava, e gli aveva cambiato la vita. “Perché – ha aggiunto il Papa – ogni incontro con Gesù ci cambia la vita, sempre”.
Papa Francesco ha invitato tutti a “lasciare la nostra anfora, simbolo di tutto ciò che apparentemente è importante, ma che perde valore di fronte all’amore di Dio”.
“Lo domando a voi, e anche a me” – ha ribadito – “Qual è la tua anfora interiore, quella che ti pesa, quella che ti allontana da Dio?”.
“Col cuore sentiamo la voce di Gesù che ci offre un’altra acqua, che ci avvicina al Signore”, ha continuato il Pontefice, affermando che ”siamo chiamati a riscoprire l’importanza e il senso della nostra vita cristiana, testimoniando la gioia dell’incontro con Gesù”.
“Quante cose meravigliose sa fare il Signore nel nostro cuore, quando noi abbiamo il coraggio di lasciare da parte la nostra anfora”, ha concluso papa Francesco.