Venite a me, voi tutti…

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Dio si manifesta ai piccoli e ad essi rivela e fa assaporare il mistero del suo amore, della sua tenerezza, ed anche il mistero, apparentemente contraddittorio, del suo giogo dolce e del peso leggero. La via per comprendere questo mistero è l’umiltà. Già nell’Antico Testamento il profeta Zaccaria annunciava la figura di un re umile. È l’inaugurazione di una vita nuova, sotto il dominio dello Spirito; quella vita in Cristo che san Paolo, con la sua consueta forza espressiva, indicava ai fedeli di Roma, in opposizione al dominio della carne. 

Meditazione

Queste parole, raccolte dall’evangelista Matteo, costituiscono uno dei brani più consolatori che troviamo nel Vangelo: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Esse hanno commosso intere generazioni di uomini e donne che si sono avvicinati con semplicità al messaggio di Gesù. Ma chi potrebbe pronunciare queste parole senza essere considerato un folle? Quale uomo potrebbe dire una cosa simile? Eppure le masse cercavano di raggiungere Gesù da ogni dove e veramente si sforzavano di andare da lui, di ascoltarlo, di farsi aiutare. Nell’uomo di tutti i tempi esiste questo desiderio profondo di Dio, di felicità vera, non apparente, di consolazione, di pace. Sant’Agostino esprimeva nelle sue Confessioni tutto il suo travaglio di ricerca che l’aveva portato finalmente alla pace: «Ci hai fatti, Signore, per te e il nostro cuore non ha quiete finché non riposa in te!». Verso la fine del suo Pontificato, Giovanni Paolo II, nella lettera enciclica Ecclesia de Eucaristia, scriveva: «Il culto reso all’Eucaristia fuori della Messa è di un valore inestimabile nella vita della Chiesa […] È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto, come il discepolo prediletto, essere toccati dall’amore infinito del suo cuore […]. Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!». Un uomo per mezzo del quale il Signore ha voluto fare tanto per moltissimi. Il contatto con Cristo nell’Eucaristia era uno dei suoi punti di forza proprio sulla scia di quelle parole: «Venite a me…». Impariamo pertanto dal Vangelo ed essere miti ed umili, come Gesù stesso ce lo chiede. Allora il suo giogo si trasformerà in uno strumento di redenzione e di salvezza per molte anime. 

Preghiera

Signore, vengo da te, mi affido a te, come hanno fatto tanti e non sono stati defraudati nei loro aneliti più profondi.Maria, aiutami a costruire nel mio cuore le virtù del cuore di tuo Figlio, la mitezza, l’umiltà e la bontà con tutti. 

Agire

Oggi, se potrò, cercherò di trovare dei momenti per visitare Cristo nel mistero dell’Eucaristia, in una Chiesa o in una cappella e mi sforzerò di sostenere anche altri nella fiducia in Dio. 

Meditazione del giorno a cura dipadre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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