Zaccheo: esempio di cambiamento per i nostri tempi

Il capo del pubblicani è esempio di uomo corrotto che svolge un ruolo politico; ma, allo stesso tempo, dona speranza dimostrando che con Gesù Cristo ogni cambiamento è possibile

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La Chiesa celebra il 20 Agosto la figura di Zaccheo, un personaggio evangelico che ha molto da dirci ai nostri giorni. Zaccheo era il capo dei pubblicani, quindi oggi diremmo che era un importante funzionario dello Stato, responsabile locale degli esattori delle tasse, delegato fiscale dell’autorità centrale. Egli viveva a Gerico, un luogo strategico da un punto di vista geografico, perchè costituiva un transito quasi obbligato per arrivare alla città santa di Gerusalemme.

Zaccheo, come tutti i pubblicani, erano scelti dai dominatori romani tra gli abitanti del luogo, per garantire, a nome dei romani, un controllo fiscale diretto e accurato sugli abitanti di quel territorio. Per questa ragione i pubblicani venivano disprezzati dai loro connazionali. Essi erano considerati dei traditori del loro popolo, perchè esercitavano il loro mestiere di esattori a vantaggio del loro invasori e nemici (i romani), e perchè si appropiavano, come loro ricompensa, di una alta percentuale aggiuntiva rispetto alla tassazione richiesta dal governo centrale di Roma.

L’eccessivo arrichimento materiale di Zaccheo non aveva appagato la sua vita. Anche se disponeva di tante ricchezze, il suo cuore era triste e inquieto. Il desiderio di vedere Gesù dimostrava la sua volontà di cambiare vita. Il suo essere piccolo di statura simboleggiava la sua bassezza morale. Quell’incontro con il Salvotore ha trasformato prima di tutto il suo cuore, rendendolo da avaro a generoso, da ladro a benefattore, da esattore delle tasse a donatore dei suoi beni ai poveri.

La figura di Zaccheo ci porta alla mente la situazione politica, economica e sociale in cui versa l’Italia, l’Europa e il mondo intero. La sua esperienza insegna che il disprezzo degli amministratori corrotti non produce alcun risultato. Il vero cambiamento è possibile quando si prega per i politici, affinchè possano avere un vero incontro con Cristo e dirigere tutti i loro sforzi per la valorizzazione del bene comune.

La politica è una nobile via per raggiungere la santità. Un politico che difende e promuove il bene comune, un politico che tutela la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale, un politico che difende il valore sacro della famiglia, un politico che garantisce una buona istruzione alle nuove generazioni, un politico che contribuisce alla nascita di nuovi posti di lavoro per i giovani, questi politici svolgono il loro lavoro di cittadini onesti ed adempiono il loro dovere di cristiano.

Il senso di dovere non è legato ad una imposizione esterna, ma ad un modo di essere e di concepire la vita. Per questa ragione è auspicabile una nuova generazione di politici che si ispirino ai valori cristiani. Negli ultimi decenni i cristiani si sono sottratti dalla vita politica e hanno lasciato il campo ad amministratori che hanno rifiutato le radici e i valori cristiani della propria nazione.

La storia di conversione di Zaccheo è un invito a non scoraggiarsi. Davanti ad una situazione di evidente difficoltà, il cristiano è colui che non perde mai la speranza, perchè è comsapevole che il rinnovamento del cuore conduce ad un cambiamento dei costumi di vita. E il cuore può cambiare quando si accoglie lo Spirito Santo invocato abbondantemente nella preghiera.

Pregare per i politici è una buona abitudine che è stata persa nei nostri tempi. Ultimamente siamo più abituati a sparlare, a criticare ed a lamentarci dei politici e di quanti hanno un incarico di governo, dimenticandoci troppo spesso delle tante piccole o grosse mancanze di tutti noi singoli cittadini.

Riportato ai nostri tempi, Zaccheo, prima della sua conversione, non rappresenta solo colui che svolge un ruolo politico o istuzionale. Egli è ogni uomo e donna che ha una piccola o grande responsabilità nell’ambito statale, privato o familiare, e la esercita cercando esclusivamente i propri interessi ai danni di quelli della collettività.

Questo è il primo insegnamento della memoria liturgica odierna. Riconoscersi tutti Zaccheo, perchè se aspettiamo che sia sempre l’altro a rispettare le leggi, ad essere preciso nel pagamento delle tasse, a evitare le raccomandazioni, a usare i beni statali e aziendali in maniera disonesta, il malcostume rimarrà sempre lo stesso in tutti gli ambiti della società.

Tante piccole conversioni di ogni cittadino hanno la forza di aprire ad un cambiamento generale dei costumi di un intera nazione. La conversione di Zaccheo è una testimonianza che il cambiamento è possibile per noi e per gli altri.

La memoria liturgica di oggi ci invita a ricorrere sempre con maggior frequenza all’interecessione di Zaccheo, per ottenere la grazia di una maggiore onestà, trasparenza e solidarietà per tutti i cittadini, a partire dall’esempio personale di ciascuno di noi.

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Osvaldo Rinaldi

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