L'appello dei Cav veneti ai musulmani da loro assistiti: "Dissociatevi da queste atrocità"

Federveneta-Vita incoraggia donne e famiglie musulmane del Veneto a suggerire alle loro comunità religiose o associazioni culturali di prendere posizione contro le persecuzioni di cristiani in Medio Oriente

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“Davanti alle recenti atrocità compiute sulle popolazioni cristiane in Iraq e Siria, e di fronte alle molte violente mortificazioni di bambini, donne, uomini, anziani in varie parti del mondo, i sostenitori della vita non possono che inorridire, e chiamare a raccolta tutte le persone e tutte le associazioni animate da sincero spirito umanitario, perché nazioni e organizzazioni, responsabili della cosa pubblica e operatori della comunicazione, e la comunità internazionale intervengano con decisione ed efficacia”.

Questo l’appello di Guido De Candia, presidente della Federazione veneta dei centri e movimenti per la vita. Parlando a nome delle 64 realtà associative locali aderenti alla Federveneta-Vita, De Candia ha evidenziato che in questa presa di posizione a favore della vita di tante persone e di tante collettività sofferenti le comunità religiose e le associazioni culturali “sono chiamate ad essere in prima linea”.

Riferendosi in particolare alle violenze subite dai cristiani in Iraq, il presidente della Federazione esprime l’auspicio che le donne e le famiglie musulmane del Veneto, che i Centri di aiuto alla vita assistono quotidianamente in gran numero, “sappiano suggerire alle loro comunità religiose o alle associazioni culturali cui fanno riferimento chiare prese di posizione di dissociazione dalla linea di comportamento di gruppi che, richiamandosi all’Islam, compiono atti crudeli e disumani, disonorando la loro religione”. 

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ZENIT Staff

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