Dalla storia della crisi del nostro passato una lezione per il futuro dell'Italia

Presentato ieri a Roma il numero monografico di “Storia economica” a cura di Francesco Dandolo e Filippo Sbrana

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La crisi finanziaria che ha investito l’Occidente ha portato al centro della discussione il tema dell’intervento pubblico in economia. In particolare la storia dell’Italia, fra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Settanta, vide l’azione economica dello Stato assumere una posizione centrale, dando vita a una stagione di crescita straordinaria.

Il Belpaese entrò a far parte delle nazioni più industrializzate del mondo, riducendo significativamente il divario economico fra Nord e Sud. Interrogare il nostro passato può aiutarci a scoprire l’attualità delle intuizioni e delle scelte dalle quali scaturì quella crescita così intensa, battezzata “miracolo economico”, che fu resa possibile dall’esistenza di spazi di condivisione di partiti con culture economiche diverse.

Questo il tema di fondo del dibattito, tenutosi a Roma presso la Fondazione Basso, venerdì 28 marzo in occasione della presentazione del numero monografico di Storia economica curato da Francesco Dandolo e Filippo Sbrana dal titolo L’intervento pubblico nell’Italia Repubblicana. Interpreti, culture politiche e scelte economiche, nel centenario della nascita dell’economista Guido Carli. 

Alla presentazione del libro sono intervenuti: Giuseppe De Rita, presidente del CENSIS, Gaetano Sabatini, storico economico dell’Università Roma Tre, Agostino Giovagnoli, storico contemporaneo dell’Università Cattolica di Milano, Paola Casavola, economista del Dipartimento per lo sviluppo economico e la coesione economica, Giancarlo Monina, segretario generale della Fondazione Basso.

Attraverso l’esperienza di Guido Carli e di altri otto grandi protagonisti dell’Italia repubblicana – Ezio Vanoni, Ugo La Malfa, Pasquale Saraceno, Manlio Rossi Doria, Cesare Merzagora e altri – nel volume vengono individuati e ricostruiti i processi che portarono allo sviluppo dell’industria, delle piccole e medie imprese, l’internazionalizzazione delle aziende italiane, la crescita del Mezzogiorno. Una pagina di storia caratterizzata da una grande capacità di dialogo fra culture politiche diverse e dalla presenza di tecnici di spessore in grado di immaginare un grande futuro per un’Italia che usciva dalle rovine della seconda guerra mondiale.

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Pier Vincenzo Rosiello

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