Caritas sarà presente ad Expo con un percorso multimediale che mette a tema l’esperienza della condivisione all’interno di una struttura architettonicamente evocativa.
L’Edicola, questo il nome del luogo, sarà il fulcro di un palinsesto culturale sul tema “Dividere per moltiplicare. Spezzare il pane”, inspirato al noto episodio evangelico.
"Papa Francesco ricorda che la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci insegna che, se c’è la volontà, quello che abbiamo non finisce, anzi ne avanza e non va perso. Ecco perché noi pensiamo che per nutrire il pianeta non vi sia altra strada che quella della condivisione, la sola divisione che non diminuisce ma moltiplica le risorse e le energie. Da qui il titolo che abbiamo scelto come segno distintivo della nostra presenza in Expo: Dividere per moltiplicare", spiega Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana.
Collocata nei pressi dell’ingresso, in una posizione molto visibile lungo il decumano, l’Edicola, realizzata dallo studio Piuarch, si presenta come un cubo spezzato che declina anche architettonicamente l’idea della condivisione come ricchezza. L’involucro è il rivestimento esterno di un’idea che trova poi espressione all’interno. I visitatori, varcata la soglia, non saranno semplici spettatori, ma protagonisti di un’esperienza multimediale. Ascoltando messaggi, vedendo immagini, percepiranno con i loro sensi in che modo possa trasformarsi in realtà un messaggio paradossale come quello evangelico.
Il percorso si svilupperà lungo diversi ambienti, ognuno dedicato ad un’esperienza specifica. Al centro di questo itinerario è stata immaginata anche l’esposizione di un’opera d’arte: l’installazione Energia, realizzata nel 1973 dall’artista tedesco Wolf Vostell, pioniere della video arte, una delle figura artistiche che proprio per il suo impegno civile ha ottenuto lo scorso anno un importante riconoscimento postumo in una grande cerimonia al Museo del Muro di Berlino,il Premio Internazionale Per la Difesa dei Diritti Umani, assegnato da Henry Kissinger.
L’opera proveniente dal museo voluto dallo stesso artista a Malpartida nella regione dell'Estremadura in Spagna è costituita da un’automobile Cadillac cinta da forme di pane. L’accostamento irriverente tra uno status symbol e il bene di prima necessità per antonomasia rappresenta una denuncia contro la società consumista.
L’esperienza individuale di ognuno diventerà collettiva e vivrà poi sulla rete anche fuori e dopo Expo. Al termine del percorso, infatti, ad ogni visitatore sarà poi chiesto di registrare il proprio video messaggio. Il contributo sarà montato insieme a quello degli altri visitatori a formerà un collage di racconti in tante diverse lingue del mondo, eredità spirituale collettiva di questa esperienza che sarà poi condivisa e dunque moltiplicata sui social media.
L’Edicola sarà il fulcro di un programma di eventi che Caritas svilupperà nei sei mesi dell’esposizione: 11 convegni con un centinaio di esperti e testimoni provenienti da tutto il mondo sui temi della fame, del diritto al cibo e all’acqua, dei paradossi alimentari, delle migrazioni e della guerra, come effetti di un’iniqua distribuzioni di risorse (il programma su http://expo.caritasambrosiana.it/).
La data simbolica di inaugurazione di questo programma sarà l’Expo Day di Caritas: martedì 19 maggio, durante il quale si riuniranno i rappresentanti delle 164 Caritas nazionali che aderiscono alla confederazione internazionale per presentare i risultati della campagna globale contro la fame nel mondo “One human family, food for all”. In quell’occasione saranno presentati sette progetti modello contro la fame nel mondo, sette buone prassi, una per ognuna delle grandi aree geografiche in cui è divisa la confederazione: Africa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, Europa, America Latina, Nord America, Oceania.
Il programma di eventi accompagnerà iniziative di sensibilizzazione sul territorio, nelle comunità ecclesiali, già realizzate nei mesi precedenti e che continuerà anche durate il semestre espositivo.
L’esposizione universale di Milano su un tema così decisivo come quello dell’alimentazione avrà un senso solo se lascerà alla città prima di tutto un’eredità etico morale. Per questa ragione Caritas si è impegnata a gestire nei prossimi anni, una volta terminata Expo, un nuovo spazio di solidarietà e di cultura contro lo spreco alimentare: il Refettorio Ambrosiano