Duecentocinquanta bambini soldato rilasciati in Sud Sudan

Dati Unicef riferiscono che oltre 1.300 bambini sono stati sottratti finora a gruppi armati e altri 400 saranno rilasciati nei prossimi giorni

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Circa duecento bambini soldato, comprese quattro ragazze, una delle quali di appena nove anni, sono stati rilasciati da un gruppo armato, la Cobra Faction, in Sud Sudan. Per la comunità internazionale si tratta di un traguardo contro il tragico fenomeno dei bambini soldato. Proprio negli ultimi giorni era stata segnalata una massiccia intensificazione degli arruolamenti forzati di minori.

La buona notizia è stata annunciata dall’Unicef, il fondo dell’Onu per l’infanzia, che ha riferito che la consegna dei bambini agli operatori Onu è avvenuta nel villaggio di Lekuangole, nello Stato dello Jonglei. Si tratta del terzo rilascio di bambini ottenuto a seguito di un accordo di pace tra la fazione e il Governo.

Il rappresentante dell’Unicef in Sud Sudan, Jonathan Veitch – informa L’Osservatore Romano – ha ricordato che finora sono stati sottratti ai gruppi armati 1.314 bambini; altri 400 saranno rilasciati tra oggi e domani.

Secondo i dati dell’Onu, sono oltre 12mila i minori – spesso bambini di meno di dieci anni – arruolati a forza da tutti i belligeranti da quando, nel dicembre 2013, è scoppiato il conflitto tra i reparti dell’esercito fedeli al presidente Salva Kiir Mayardit e le forze ribelli che fanno riferimento al suo ex vice, Rijek Machar.

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ZENIT Staff

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