Per il rilancio demografico non serve il "divorzio immediato"

I Comitati “Sì alla Famiglia” scrivono ai senatori per scongiurare l’approvazione del ddl al voto domani

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I Comitati Sì alla Famiglia tornano a scrivere ai senatori in vista del voto di domani del ddl sul “divorzio immediato”. Nella lettera, firmata da Massimo Introvigne (presidente dei Comitati Sì alla famiglia) e Giancarlo Cerrelli (segretario dei Comitati Sì alla famiglia), si sottolinea come il testo all’esame dell’Aula, dopo le modifiche apportate dalla Commissione Giustizia, elimina qualsiasi ipotesi di riflessione e di riconsiderazione della crisi matrimoniale: se i coniugi sono d’accordo e i figli sono maggiorenni, si può saltare il passaggio della separazione e giungere direttamente al divorzio.

“Qualora queste disposizioni diventassero definitive, il loro necessario coordinamento con quelle approvate in autunno permetterebbero a due persone che si sposano al mattino e che litigano a metà giornata di recarsi dall’avvocato o dall’impiegato comunale nel pomeriggio, e di risolvere il tutto all’istante, nel suo studio: divorzio privatizzato, a richiesta e senza ritardo!”, si legge in un comunicato di Sì alla famiglia.

Nella nota si aggiunge che “mentre la contrazione delle nascite e la parallela contrazione dei matrimoni, questi ultimi per la prima volta scesi al di sotto dei 200.000 all’anno esigono misure di sostegno e di rilancio della famiglia, la risposta del Parlamento è quella di affievolire ulteriormente quel tenue legame sul quale si fonda l’intera comunità sociale”.

“Norme come quelle che stanno per essere approvate si tradurranno peraltro in nuove occasioni di mortificazione dei coniugi deboli, dalle persone anziane ai e alle migranti”, conclude poi il Comitato Sì alla Famiglia.

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ZENIT Staff

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