Card. Bagnasco: "La Chiesa tutela la libertà d'educazione dei genitori"

Intervento del presidente della Cei sulla riforma della scuola che il Parlamento si appresta a discutere

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Anche il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), il card. Angelo Bagnasco, interviene nella discussione sulla riforma della scuola, il cui testo tornerà in Parlamento la prossima settimana. E lo fa definendo “triste pensare” alle manifestazioni studentesche che si scagliano – ha aggiunto – “contro quella che in realtà è la liberà di educazione, non il privilegio di qualcuno”. Secondo il porporato, la legge in questione “corrisponde a questo diritto sacrosanto dei genitori verso i propri figli”.

Il presidente della Cei ha ricordato che la Chiesa “non ha mai chiesto privilegi per le proprie scuole, che sono parificate, quindi pubbliche e non private, come a volte si dice sbagliando ma ha sempre difeso la libertà dei genitori di educare i propri figli nel modo che ritengono migliore”. Dalle indiscrezioni che filtrano, il nuovo testo che sarà presentato oggi durante il Consiglio dei ministri prevede contributi per le famiglie che scelgono di far studiare i loro figli nelle scuole paritarie, ma solo fino alla terza media.

Il suo auspicio – ha aggiunto il card. Bagnasco a margine della celebrazione del 47esimo anniversario della Comunità di Sant’Egidio, nella chiesa genovese dell’Annunziata – è  che “lo Stato sia sempre più presente, in modo concreto ed efficace nel mondo dell’industria, nel mondo del lavoro, perché coloro che creano lavoro, andando in giro per il mondo per trovare e cercare commesse da portare in Italia non si sentano soli ma appoggiati sempre più e meglio dal sistema Paese: gli italiani ci sono, bisogna che il Paese sia all’altezza degli italiani”.

Il riferimento è al ruolo delle Istituzioni nelle acquisizioni da parte di gruppi stranieri di imprese italiane. L’arcivescovo di Genova ha quindi citato il caso di Ansaldo Sts, recentemente venduto al gruppo Hitachi: “Le decisioni che sono state prese, o che si prenderanno nel mondo del lavoro, certamente complesso, quando sono prese bisogna starci dentro in modo propositivo e non depresso, con coraggio, non in opposizione sistematica o ideologica, ma in modo costruttivo per poter guidare i processi in atto, per quanto possibile”. 

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ZENIT Staff

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