Disabile cacciato da palestra: la solidarietà di ACLI e UNITALSI

A Roma, nel quartiere Tuscolano, un bambino con handicap è stato allontanato dai corsi di arti marziali

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“È un episodio grave che offende tutta la città di Roma e tutti coloro che credono nell’integrazione nella cultura del rispetto. Per questo vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia e mettiamo a disposizione uno dei centri sportivi affiliati US Acli per far svolgere al ragazzo attività sportiva gratuita”.

È quanto dichiara Luca Serangeli, presidente dell’Unione Sportiva Acli di Roma. In merito alla vicenda accaduta a Roma, nel quartiere Tuscolano, dove un bambino con handicap è stato allontanato dai corsi di arti marziali.

“Riteniamo inaccettabile – aggiunge Serangeli – che una struttura professionistica non sia in grado di accogliere un ragazzo con disabilità. Non si può accettare una vicenda del genere soprattutto quando si parla di sport che dovrebbe aiutare, ad ogni grado e livello, ad abbattere le barriere architettoniche e culturali che affliggono questa nostra città”.

Il fatto è stato commentato dal presidente dell’UNITALSI di Roma, Alessandro Pinna, che ha parlato di una “vicenda assurda che deve spingerci a lavorare in rete per fare della nostra città la capitale dell’integrazione”.

“Per questo motivo – prosegue Pinna – accogliamo positivamente l’appello dell’US ACLI e ci rendiamo disponibili ad accompagnare il ragazzo ai corsi messi a disposizione gratuitamente dal presidente di US ACLI Roma Luca Serangeli”.

“Abbiamo più volte denunciato il fatto che i ragazzi disabili romani sono reclusi in casa e questo fatto è l’ennesima dimostrazione che nella nostra città occorre fare molto di più per chi convive con una disabilità”, conclude poi il presidente romano dell’UNITALSI.

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ZENIT Staff

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