Nonostante gli attacchi e le violenze, non si spegne la fiamma della fede in Niger. Ieri, a Niamey, dove il 16 e il 17 gennaio sono state incendiate diverse Chiese cristiane durante le proteste contro le caricature pubblicate dal settimanale “Charlie Hebdo”, i parroci con l’aiuto dei fedeli hanno celebrato l’eucaristia domenicale senza paramenti liturgici, andati perduti nei roghi.
Le Chiese sono state riallestite con teloni, sedie affittate, tavoli utilizzati altari. Una liturgia – riferisce la Radio Vaticana – è stata concelebrata dall’arcivescovo Laurent Lompo e dall’arcivescovo emerito Michel Cartatéguy che hanno incoraggiato i fedeli ad alimentare la speranza, perché non si verifichino altre violenze ed atti vandalici.
Già durante la settimana scorsa, le comunità parrocchiali hanno ripulito le chiese e costatato i diversi danni provocati dagli incendi: mura danneggiate, soffitti distrutti, suppellettili e banchi bruciati. Perdite che secondo le stime ammontano ad oltre 2 milioni di euro.
Alcuni fedeli, pur di veder sorgere di nuovo le proprie parrocchie e rimediare ai danni, hanno deciso di donare parte dei loro salari, o di offrire il proprio aiuto fisico o il materiale necessario alla ricostruzione.
Per l’arcivescovo di Niamey si dovrà ricostruire non solo quanto è stato distrutto ma anche cercare di coltivare la fraternità e il dialogo fra le religioni. Mons. Lompo e mons. Cartatéguy in questi giorni visiteranno tutte le parrocchie di Niamey per portare un messaggio di pace e perdono.
Sempre l’emittente vaticana informa che giovedì scorso tutti i sacerdoti dell’arcidiocesi si sono ritrovati, per una cerimonia simbolica, davanti alla statua della Vergine Maria rovinata dalle fiamme ma non totalmente distrutta, situata nella parrocchia di Sant’Agostino. Recuperata, la statua è stata portata a mons. Cartatéguy che l’ha definita il simbolo di tutte le statue delle chiese bruciate.
Il vescovo ha chiesto a tutto il clero di offrire a Maria la sofferenza ma anche la speranza della comunità cristiana duramente provata ed ha poi invitato i parroci a depositare davanti la statua di Maria le ceneri di ogni chiesa data alle fiamme. Ha inoltre sollecitato al perdono e alla benevolenza verso i musulmani e ha esortato a non considerare vani gli sforzi per alimentare il dialogo.