Quando compri un paio di scarpe, se hai il quaranta cinque, compra il quaranta sei – mi esorta il calzolaio -, ma proprio il quarantasei non si è trovato in tutto il negozio.

Ho dovuto ripiegare sul quarantacinque, con il proposito di portarle dal calzolaio: “Mi rassicurava il commesso – “Vedrà che almeno mezzo centimetro in punta, quanto basta, lo guadagniamo.”

Dopo tre giorni di pressione, le vado a riprendere, ma la punta delle scarpe è rimasta inalterata…non si è proprio spostata di un millimetro. Dopo ripetuti tentativi a vuoto, il calzolaio mi invita ad arrendermi: “Le sue scarpe gommose cedono di un buon centimetro, ma illudono; al comando della pressa, s’allungano, s’allargano, …ma sono bugiarde, non mantengono le promesse. Le prendi in mano, fuori dalla pressa tornano quelle di prima. Il materiale gommoso sembra cedere, ma subito torna alla forma di prima!”.

Mi sono messo nella forma dell’onnipotente con i voti e le promesse, ma mi sono accorto che le promesse fatte a Dio e al prossimo sono ingannevoli e sempre fallimentari se fondate sulla “irriducibilità del mio io”.

La soluzione è “liberarsi  dalla gomma – rinnegare se stessi”, mi sento ripetere. Il mio io risulta bugiardo; essendo “gommoso”, sa difendersi perfino dall’onnipotente pressione alla quale sembra cedere momentaneamente.

Appena rinnego me stesso, non sono più io che vivo, ma nel mio nulla d’amore può abitare Dio a cui non puoi resistere.

Ciao da p. Andrea

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