La scrivo subito, prima che mi sfugga, l’esperienza di questa mattina. Entra nel mio studio un signore di mezza età, si siede e si presenta come il barbiere della periferia della città. Fra le notizie che porta, mi racconta con una certa comprensibile gioia di essere appena tornato da un corso di formazione cristiana dove imparare a mettere subito in pratica il vangelo.

Proprio ieri – racconta -, appena aperto il negozio, alle nove in punto si presenta il primo cliente. Conosciuto come “el spussòn” (il puzzolente). Lo squadro e, dimentico delle lezioni imparate al corso, stavo per invitarlo, come il solito, a uscire e darsi una lavatina per non disturbare l’olfatto dei clienti che si sarebbero di lì a poco presentati.

Un lampo: è Gesù!, mi sono subito detto. Mi hanno insegnato a ripetere quest’atto di fede di fronte ad ogni prossimo che avrei incontrato. Ho messo da parte ogni giudizio umano e l’ho trattato da Gesù. Ho sfoderato il più elegante taglio di capelli del mio repertorio. Io, interista, mi sono complimentato per le vittorie della sua Juve.

Mentre usciva salutandomi con un “insolito” sorriso, si mette sul capo un cappellaccio che nascondeva il taglio-capolavoro che così nessuno avrebbe ammirato.

Ho vinto anche quel rammarico dicendomi: quel taglio elegante, nessuno l’ha visto; ma Gesù, si.

Ciao da p. Andrea

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