Appena ho potuto “pellegrinare” in terra santa, l’ho fatto con una ventina di amici che festeggiavano il 50° di Sacerdozio.

E’ una meraviglia immergersi nel clima stesso di Gesù, abitare, anche solo per alcuni giorni, in quello spicchio di universo scelto e toccato dal cielo e respirare quell’atmosfera che ha dato vita al figlio di Dio.

Ho divorato il libro della Compagnoni che ti spinge a vedere e toccare dove Lui nacque, visse e patì, percorrere strade e villaggi  “dove Lui passò” – E’ il titolo di quelle pagine.

Ovviamente rimane sempre inappagato e in segreta attesa il desiderio di vederlo camminare, benedire. E’ un sogno potersi sorprendere imbattendosi in uno dei suoi miracoli e bearsi di quella voce che parlava solo in parabole pregne di misericordia.

A proposito in questi giorni, a un amico che con me festeggia il 50° di sacerdozio, ho regalato un magnifico libro dal titolo: “Dove il cielo ha toccato la terra”. Non nascondo la mia commozione mentre glielo offro e la mia soddisfazione nel vederlo contento del titolo.

Però non posso trattenere la sorpresa più affascinante, provocata da un atto di fede che con me coinvolge lui e la sua comunità in una realtà meno visibile, ma molto più grande: Permettimi Gian Pietro di festeggiare in te “la terra” non solo toccata, ma “abitata dal Cielo”, non solo una strada dove Lui passò, ma un amico in cui decide di fermarsi e compiacersi per trasformarlo in “terra sposata”.

Ciao da p. Andrea

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