"I cristiani come gli ebrei: massacrati nell'indifferenza generale"

In un articolo sul ‘New York Times’ il presidente del Congresso ebraico mondiale si chiede perché il mondo sta in silenzio mentre i cristiani vengono perseguitati e uccisi

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Il sistematico massacro di cristiani nel mondo alla stregua delle persecuzioni anti-ebraiche. Stavolta a dichiararlo è uno stesso ebreo, precisamente si tratta di Roland S. Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale. In un suo articolo uscito ieri sul New York Times, l’esponente del mondo ebraico si chiede: “Perché il mondo sta in silenzio mentre i Cristiani vengono massacrati in Medio Oriente e in Africa?”. Lauder trova incongruo che avvengano “molte manifestazioni per la tragica morte dei palestinesi” mentre “il barbaro massacro di migliaia e migliaia di Cristiani viene affrontato con relativa indifferenza”.

Anche Lauder rivela che nel Medio Oriente e in Africa la diffusione di gruppi fondamentalisti sta minacciando l’esistenza di comunità cristiane che “hanno vissuto in pace per secoli”. Cita il perpetuarsi di omicidi da parte di Boko Haram nello Stato di Borno, in Nigeria. Parla poi della Siria falcidiata da tre anni di guerra civile, e arriva dunque al confinante Iraq. “Pochi giornalisti – scrive – hanno viaggiato in Iraq per testimoniare l’ondata nazista di terrore che si sta diffondendo all’interno del Paese”. Un’ondata che – secondo Lauder – non attiva i “sensori sociali” delle “belle celebrità e vecchie rock star”.

Parlando poi degli aguzzini di cristiani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, il presidente del Congresso ebraico rammenta che non si tratta di “una libera coalizione di gruppi jihadisti”, bensì “di una forza militare vera e propria che è riuscita a impossessarsi di gran parte dell’Iraq grazie al business”. Lauder ritiene che il denaro accumulato da questi terroristi deriva dal controllo delle risorse petrolifere e dalle estorsioni “in vecchio stile”. Un giro d’affari che l’ha reso “probabilmente il gruppo islamista più ricco del mondo”.

Affari e carneficine. Lauder spiega che “le orge di morte” sono la loro specialità. A tal proposito cita le dichiarazioni di un uomo d’affari americano-caldeo di nome Mark Arabo alla Bbc: “Hanno infatti decapitato i bambini e messo le loro teste su un bastone”. Lauder cita ancora Arabo in un altro passaggio del suo articolo. “Altri bambini vengono decapitati, le mamme sono violentate e uccise e i padri vengono crocifissi”. Ragion per cui “l’indifferenza generale verso l’Isis” è “oscena”, chiosa il presidente del Congresso ebraico mondiale.

“In un discorso davanti a migliaia di cristiani a Budapest nel mese di giugno, ho fatto una promessa solenne che, come non starò in silenzio di fronte alla crescente minaccia dell’antisemitismo in Europa e in Medio Oriente, non rimarrò neppure indifferente alla sofferenza cristiana”, ha aggiunto Lauder. Analizzando le affinità teologiche tra cristiani ed ebrei, ha inoltre spiegato: “Ora, purtroppo, condividiamo un tipo di sofferenza: i cristiani stanno morendo a causa delle loro convinzioni, perché sono indifesi e perché il mondo resta indifferente alle loro sofferenze”.

L’auspicio dell’esponente del mondo ebraico è le persone si uniscano per fermare questa “ondata di violenza rivoltante”. “Scrivo questo – conclude – da leader ebreo che si preoccupa per i suoi fratelli e sorelle cristiani. Il popolo ebraico capisce fin troppo bene cosa può accadere quando il mondo tace. Questa campagna di morte deve essere fermata”.

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ZENIT Staff

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