“Ognuno fa quello che sa fare meglio”, avrà pensato il regime comunista nordcoreano, che ha accolto a modo suo papa Francesco nella penisola coreana, divisa in due sin dalla fine della guerra di Corea del 1950-53.
Secondo quanto riferito da un portavoce del ministero alla Difesa di Seoul, Um Hyo-sik, citato dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, il regime di Pyongyang ha lanciato infatti questa mattina un’ora circa prima dell’arrivo del Pontefice tre razzi a corto raggio in mare.
Dopo un volo di circa 220 chilometri, i tre razzi sparati nei pressi della città costiera di Wonsan sono caduti nelle acque del Mar Orientale (o Mar del Giappone). Altri due missili sono stati lanciati verso mezzogiorno, cioè dopo l’arrivo del Papa all’aeroporto internazionale di Seoul-Incheon.
Il ministero degli Esteri di Seoul ha denunciato il lancio e ha invitato il Nord a porre fine alle sue “azzardate” provocazioni.
Sin dall’inizio dell’anno, il regime del giovane dittatore Kim Jong-un ha aumentato il numero di test missilistici.