Gli scout d'Europa sui passi di Santa Teresa di Lisieux

Nell’ambito del 4° Eurojam in corso in Normandia, i giovani partecipanti hanno raggiunto in cammino il paese della compatrona di Francia

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Pellegrinaggio a Lisieux per gli Scout d’Europa partecipanti al 4° Eurojam in corso in Normandia. In tre giorni tutti e 12 mila i ragazzi e le ragazze presenti, hanno avuto la possibilità di mettersi in cammino per riconciliarsi con Dio ed i fratelli. “Il pellegrinaggio – spiega Nicoletta Orzes, presidente dell’Unione – è un momento forte che ha da sempre contraddistinto gli Eurojam della Federazione: nel 1984 il primo nella cattedrale di Notre Dame a Parigi e l’affidamento della FSE a Maria, nel 1994 nella Basilica di San Pietro insieme all’incontro con Giovanni Paolo II, nel 2003 a Czestochowa”.

Messa al mattino nel bivacco poi la partenza in bus per Lisieux, che dista circa 70 km dal campo. Quindi l’inizio del cammino, in stile fraterno, fatto di scambi e canti. Due i percorsi: per i ragazzi la route “Schuman” con inizio al Carmelo da “la porta del Silenzio”. Per le ragazze la route “Therese” con partenza da il Buissonnets e passaggio dalla “porta della misericordia”.

I due itinerari sono ricchi di riflessioni estremamente attuali: Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni, che a 15 anni – l’età media degli esploratori e delle guide partecipanti – ha donato la sua vita a Cristo, e Robert Schuman, cristiano votato alla causa del Vangelo, del quale era intriso, uno dei principali costruttori dell’Europa degli anni del dopoguerra.

“La meditazione della piccola via di Teresa – spiega Manuela Evangelisti, responsabile del campo femminile – è indicazione dell’aspra via delle beatitudini che ogni appartenente alla Federazione, ragazzo o Capo, porta sul cuore, nel distintivo della promessa: un giglio posto all’interno di una croce ad 8 punte”.

Quale Europa costruire? Si legge nel testo proposto ai ragazzi “Non insieme di ricchezze egoisticamente divise nel mezzo di un oceano di miseria, ma comunità generosa di uomini e donne liberi e fraterni, responsabili delle altre nazioni meno fortunate. È necessario ridare un’anima all’Europa e i principi cristiani di solidarietà e fraternità”.

Dopo una sosta per il pranzo e il Tempus Verbi, l’incontro per tutti alle 14.30 in basilica per il sacramento della riconciliazione e la celebrazione. “Il pellegrinaggio con centinaia di fratelli e sorelle – sottolinea P. Boguslaw Migut, assistente federale – si vive innanzitutto nel proprio cuore. 100 anni fa le nazioni d’Europa hanno preso parte ad una tragica, violenta guerra armata. Ora 100 anni dopo siamo qui, da tutta Europa ad esprimere la coraggiosa scelta di pace. Radunati nella speranza come costruttori di un’Europa di comunione, fraternità, riconciliazione. Ma la riconciliazione, sappiamo, è un lavoro eccitante quanto difficile. Non sarà mai possibile senza attingere costantemente dalla fonte della pace e della misericordia. Il cuore stesso di Gesù. Il pellegrinaggio è il cammino verso questa fonte, dove possiamo essere rinnovati, rigenerati, curati e riconciliati per, a nostra volta, donare perdono”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione