A ciascuno il suo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Messaggeri di Cristo, nostra pace (Ef 2,4), in mezzo a chi pervertiva la fede. Questo il progetto di Domenico di Guzman (1170?-1221), da lui affidato ai “Frati predicatori”, che papa Onorio III volle definire “atleti della fede e veri luminari del mondo”. Grazie alla solida dottrina e alla fervente devozione mariana, non solo i Domenicani, ma ogni seguace di Gesù, diviene messaggero di pace nel mondo. Alla solida preparazione dottrinale, va aggiunta una vita semplice e distaccata. Essere messaggeri di pace significa condurre una vita totalmente dedita al Signore, anche nei momenti di dolore. 

Meditazione

La prima parte del brano evangelico sembra quasi un invito a ponderare bene la scelta di seguire Gesù e diventare suoi coraggiosi e generosi annunciatori. Le diverse contrapposizioni (salvare o perdere la vita; vedere in vita o morire prima di aver visto; vantaggi o svantaggi…) avvisano il lettore che siamo davvero di fronte a uno snodo operativo, quasi ad un bivio esistenziale: chi sceglie Gesù e aderisce alla sua “causa” non potrà certamente raccogliere guadagni materiali e successi, bensì insuccessi e perdite, talvolta anche il rischio o la perdita della stessa vita. E tuttavia, nella logica esigente del Regno da Gesù inaugurato, perdere – pur non comportando vantaggi e percorsi facili – significa anche ritrovare se stessi, affermare la verità e la giustizia, guadagnare la vita che vale. A sua volta, la seconda parte insiste sulla venuta finale del Figlio dell’uomo, il quale appare esplicitamente collegato alle immagini profetiche e apocalittiche del Figlio di Dio, a sua volta descritto come presente, con gli angeli, nella gloria di Dio Padre. Qui Egli è individuato anche come Giudice giusto, uno che, nella misericordia, renderà a ciascuno in proporzione alle azioni compiute. Egli darà a ciascuno il suo. Le nostre azioni sono nella logica dei soli vantaggi materiali, oppure hanno la logica nuova del Regno? Chi, al seguito di Cristo, opera la giustizia e il bene, sa aspettare; anche se, lungo il cammino – come ricorda Naum agli esuli – bisognerà sopportare saccheggi, depredazioni e menzogne: «Il cammino della perfezione passa attraverso la croce. Non c’è santità senza rinuncia e senza combattimento spirituale. Il progresso spirituale comporta l’ascesi e la mortificazione» (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2015). 

Preghiera

Signore Gesù, io voglio venire dietro a te e dedicare ogni mia forza e impegno per la tua causa di pace, d’amore e di gioia. Invia su di me la forza dello Spirito Santo, affinché renda più intensi i miei dinamismi spirituali e più incisive le mie scelte di bene. 

Agire

Di fronte alle nostre città, a volte “sanguinarie, piene di menzogne, colme di rapine”, molto simili alla Nìnive del profeta, voglio porre dei piccoli gesti di fratellanza, veracità e dono. 

Meditazione del giorno a cura dimonsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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