L’attenzione di papa Francesco nei confronti dei poveri, nonché i suoi continui richiami ad occuparsi di loro incalzano le coscienze. Domenica scorsa, durante la recita dell’Angelus, il Santo Padre ha rilevato che il nostro atteggiamento, dinanzi a persone bisognose, è spesso quello di voltarci dall’altra parte. Un atteggiamento egoista che – ha aggiunto il Pontefice – “non è di Gesù”.
Parole che, secondo il segretario generale dell’Ugl, Geremia Mancini, “non possono cadere nel vuoto”. Mancini ha inoltre aggiungo: “Nessuno più di un sindacalista, che ha in custodia le sofferenze e le tutele dei più deboli, deve sentirsi da vero ‘ambasciatore della fame’ chiamato in causa accogliendo le parole del Santo Padre come quelle di un ‘testimone’ di giustizia sociale”.
“Così come – afferma in conclusione Mancini – l’ingrossarsi delle fila di sempre nuovi e disperati poveri deve indurre anche il governo ad una reazione e soprattutto ad una immediata coraggiosa e dovuta inversione di marcia nell’agenda delle sue priorità, in cima alla quali deve tornare il lavoro”.