"Il divorzio breve deresponsabilizza lo Stato"

Il Forum delle associazioni familiari chiede che la discussione in Senato della legge sul divorzio breve tenga conto di alcuni punti definiti irrinunciabili per tutelare il valore della stabilità coniugale

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È prevista a breve, in Commissione Giustizia del Senato, la discussione sul divorzio breve, approvato lo scorso 29 maggio alla Camera dei Deputati. La sensazione del Forum delle associazioni familiari è che l’obiettivo dei senatori “sia solo quello di far presto – si legge in un comunicato – e di dimenticare che la fine di un matrimonio rappresenta una fase critica e dolorosa per la famiglia interessata ma anche per l’intera società”.

Il Forum denuncia che “la stabilità coniugale che pure a parole è definita un valore e un bene comune da promuovere e tutelare, di fatto viene considerata un optional”. Secondo il Forum “i coniugi così, rimangono soli, abbandonati a se stessi, davanti ad una scelta che apparentemente sembra diventare sempre più facile, ma che di fatto deresponsabilizza totalmente lo Stato”.

“Per questo, come associazioni familiari – spiega Francesco Belletti, presidente del Forum – chiediamo che la discussione parlamentare tenga conto di alcuni punti che noi riteniamo irrinunciabili”. I punti in questione vengono elencati nel comunicato e riguardano il fatto che “la natura pubblica del matrimonio deve essere sottratta alla privatizzazione del legame insita nell’introduzione del divorzio consensuale su accordo delle parti”. Si chiede poi che il tempo intercorrente tra separazione o divorzio “venga utilizzato per tentare tra le parti una conciliazione o una mediazione o quantomeno un accordo sulla gestione delle relazioni parentali mediante il piano genitoriale”. Solo quando “le parti hanno verificato ed esplorato la possibile ricomposizione mediante l’aiuto di esperti”, il Forum chiede che “si possano ottenere tempi più celeri per arrivare al divorzio”.

Questo tentativo di ricomposizione andrebbe “assegnato a figure professionali esperte quali mediatori familiari, conciliatori o consulenti consultoriali” che possano realmente “offrire un’ultima possibilità di ricomposizione dell’unità familiare”. Il Forum chiede inoltre di “rendere più efficace ed equilibrato l’affido condiviso”, in questa prospettiva si colloca la richiesta di introdurre nell’ordinamento italiano i cosiddetti “Piani genitoriali o Parental plans, utili al Giudice e alle stesse parti per meglio tutelare i minori coinvolti nella crisi familiare”. Infine, l’ultimo punto affrontato dal Forum è che sia previsto che “il magistrato che tratta la causa di separazione o divorzio sia lo stesso che decide sulle questioni patrimoniali tra i coniugi”.

L’auspicio di Belletti è che il periodo in cui una coppia intraprende l’iter di separazione “venga usato come risorsa per ricomporre la situazione, anche con il sostegno del sistema dei servizi, e non come un’inutile tempo burocratico”. La risposta – conclude il presidente del Forum – “non è il modello Las Vegas, dove tutto si fa e si disfa in una notte, e tu sei libero di rimanere solo”.

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ZENIT Staff

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