Si è parlato molto, negli ultimi anni, di una moda che fa paura: le folli corse clandestine. Automobili e moto che gareggiano in zone periferiche, dove si possono trovare lunghi tratti di strada poco frequentati.
Queste squallide competizioni si collegano ad un altro triste fenomeno: quello delle scommesse.
Mentre le persone corrono, c’è chi resta a guardare e punta denaro sul possibile vincitore. Così la vita e la morte diventano un gioco con il quale arricchirsi.
Che cosa spinge alcuni giovani a volersi misurare in queste gare pericolose? Una voglia di trasgressione che, a volte, ha radici nella noia, nel disagio, nell’incomunicabilità, nella mancanza di educazione da parte della famiglia.
Alla base di questi meccanismi c’è un grande problema: l’assenza di una sana cultura del limite, che dovrebbe essere alla base di ogni civiltà. Se i giovani non vengono educati a porre dei confini alla propria libertà, si ritroveranno sempre nei guai.
Purtroppo le corse clandestine non sono l’unica causa di morte dei ragazzi sulle strade. Ci sono anche le stragi del sabato sera, frutto della stanchezza di chi si mette al volante dopo ore di trasgressione in certe discoteche. Sono la conseguenza dello stordimento generato dal rumore assordante della musica e dal consumo eccessivo di bevande alcoliche.
Andando a ballare, i giovani manifestano un normale desiderio di dialogo e di comunicazione. Hanno voglia di stare insieme a qualcuno. Ma poi, improvvisamente, si ritrovano soli.
In alcune discoteche la musica ha un volume talmente forte che impedisce di parlare. E così, pur essendo circondati da tante persone, i ragazzi rimangono muti, privati della possibilità di dialogare.
La migliore risposta a certi meccanismi di trasgressione è quella di invitare i giovani a riscoprire il vero significato del divertimento. Per trascorrere una serata rilassante con gli amici non è necessario fare troppo tardi ed ubriacarsi. Non bisogna partecipare a folli corse clandestine, per dimostrare di essere qualcuno.
E’ importante insegnare ai ragazzi come gestire con intelligenza la propria libertà, anche nell’obiettivo di una ricerca della santità personale.
Ricordiamoci che siamo tutti figli di Dio. Prima di mettere piede in certi locali estremi, chiediamoci: un figlio di Dio può entrare in un ambiente come questo? E’ davvero il posto che fa per me? E se qualche amico ci invita a gareggiare a tutta velocità, di notte, in una strada di periferia, chiediamoci: è questo il comportamento giusto per un figlio di Dio?
Le occasioni sane per divertirsi e stare insieme sono tante. Ci sono locali da ballo in cui il volume della musica non è eccessivo, ed è possibile parlare. Ci sono ottimi concerti, ottimi film, ottimi spettacoli da vedere. Basta scegliere ed usare il cervello, cercando anche di diffondere tra gli amici questa nuova visione della vita.