"Renzi rispetti la famiglia, ritiri il progetto sulle Unioni civili"

Partita su CitizenGO la campagna per chiedere a Governo e capigruppo della Camera di rinunciare a una legge che “renderà concreta l’adozione da parte di omosessuali”

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L’impegno della piattaforma digitale CitizenGO a favore della famiglia non conosce tregua. Dopo il successo ottenuto dalla campagna Include the Family presso le Nazioni Unite, è stata lanciata in questi giorni una nuova mobilitazione per evitare che l’Italia si pieghi alle richieste di una minoranza omosessuale.

L’obiettivo appare complicato, ma ciò che non manca ai volontari è l’entusiasmo, sulla scorta di quanto avvenuto lo scorso 25 giugno, quando il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione a favore della famiglia intesa come “elemento naturale e fondamentale della società”. Al contrario, la proposta di fare riferimento a “vari tipi di famiglia”, caldeggiata tra gli altri da Stati Uniti e Unione europea, è caduta nel vuoto. Un risultato scaturito anche dalle migliaia di firme raccolte da CitizenGO, che – come afferma Matteo Cattaneo, rappresentante della piattaforma on-line – “sono state poste direttamente all’attenzione dei delegati durante i negoziati e le votazioni”.

L’auspicio è ora che la stessa capacità ricettiva che hanno avuto i delegati Onu rispetto a simili istanze pro-famiglia venga dimostrata dal presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e dai Capogruppo della Camera dei Deputati. A settembre, secondo le intenzioni del primo Ministro, in Parlamento sarà presentata una legge sulle cosiddette civil partnership, ovvero sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso. “L’idea di fondo – osservano i volontari di CitizenGO – è quella di introdurre il matrimonio gay senza chiamarlo con questo nome”.

Il principio che animerà la legge è quello secondo cui “alle unioni civili tra persone dello stesso sesso si applicano tutte le disposizioni previste per il matrimonio nelle leggi, decreti, regolamenti, ad esclusione delle adozioni”. Ciò che tuttavia preoccupa CitizenGO è l’intrusione, all’interno del fitto florilegio di parole contenute nel testo, di un altro termine in inglese che cela una fessura verso le adozioni omosessuali. Si tratta della stepchild adoption, ovvero la possibilità per un membro della coppia di persone dello stesso sesso di adottare i figli del proprio compagno.

“Dopo l’approvazione di questa legge – osserva Cattaneo -, la possibilità per le coppie formate da persone dello stesso sesso di adottare figli sarà sempre più concreta, come mostra il caso della Gran Bretagna”. Pertanto, con questa petizione, CitizenGO, le altre associazioni aderenti e i cittadini firmatari chiedono a Matteo Renzi e ai capigruppo alla Camera dei deputati di rinunciare a questo progetto di legge, “a tutela e rispetto della famiglia fondata sull’unione di un uomo e una donna”.

La meta di 50 mila firme è tutt’altro che una chimera. La campagna è iniziata lo scorso 19 giugno e ad oggi quelle raccolte superano quota 41 mila. È facile supporre che a settembre il faldone che si troverà sulla propria scrivania il presidente Renzi sarà molto pesante. La speranza di chi crede nell’unicità della famiglia naturale è che servirà per alleggerire le proprie preoccupazioni.

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Federico Cenci

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