Lettura

Fare esperienza di Dio non è un cammino complicato e tanto meno impossibile. Anzi, il Signore stesso ci fa comprendere che il cammino autentico è quello della semplicità, dell’umiltà: infatti, sono i piccoli che hanno accesso ai segreti del Regno, all’amicizia intima col Padre. Il popolo assiro – come narra il brano del profeta Isaia di oggi – dopo le sue conquiste nella terra della Palestina, s’insuperbisce e prepara la propria disfatta. Solo nell’umiltà ci è rivelata la via della salvezza. 

Meditazione

Fare l’esperienza di Dio è sempre stato l’anelito profondo dell’uomo alla ricerca della verità. Così dice un salmo: «Il tuo volto, Signore, io cerco; non nascondermi il tuo volto». Ma Dio non si dona a chi non si sforza di cercarlo; Dio non si dà facilmente a chiunque. È Padre di tutti, ma desidera la crescita dei propri figli. Per questo li stimola, ci stimola a camminare per raggiungere la meta. L’esperienza di Dio, la sua conoscenza, è una grazia ed è necessario chiederla con fede, con preghiera di supplica; una preghiera umile e fiduciosa: “Signore, fammi fare l’esperienza di te; Signore, vieni…”. Dio invita l’uomo a camminare sulle strade che Egli stesso propone, come fece con Abramo: «Esci dalla tua terra e va dove Io ti mostrerò»; ed egli si fidò. Queste cose non le comprendono i saggi e gli intelligenti, cioè coloro che fanno troppo affidamento sulle proprie risorse e che non hanno sperimentato l’avventura “divina” della fiducia piena in Colui che è Padre e Fratello. Se Abramo lo consideriamo nostro padre nella fede,Mariaè il modello per eccellenza della fiducia in Dio, Madre della speranza, che nella sua piccolezza, nella sua umiltà profonda, si è affidata totalmente al Signore. Sì, dei piccoli è il Regno dei Cieli, di coloro che facendosi bambini nella fede, divengono maturi soldati, intrepidi combattenti dell’amore e del servizio generoso del prossimo. Un pensiero di Padre Pio sull’umiltà ci può aiutare: «L’umiltà è la verità, e la verità è che io sono nulla, e tutto quello che di buono è in me, è di Dio. E spesso noi sciupiamo anche quello che di buono Dio ha messo in noi. Quando vedo che la gente a me chiede qualche cosa, non penso a quello che posso dare, ma a quello che non so dare, e per cui tante anime restano sitibonde, per non avere io saputo dare loro il dono di Dio». L’umile rimane sempre sereno e desideroso di fare di più, per amore. 

Preghiera

O Dio, che mostri la tua predilezione per i piccoli, donaci la grazia di imitare il cuore di Cristo, tuo Figlio, che, mite ed umile, ci ha mostrato il cammino della vita. 

Agire

Cercherò di guardare all’esempio del cuore di Cristo e dei Santi per imitarli nell’esercizio della virtù della mitezza e dell’umiltà nei rapporti con Dio e con il prossimo.

Meditazione del giorno a cura dipadre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it