“L’Italia, nel ruolo di guida dell’Ue in questo semestre, deve favorire una soluzione politica globale. La soluzione militare è al fallimento. E ci sono già 160 mila morti, di cui 12 mila bambini, e 6 milioni di rifugiati interni ed esterni”. È l’esortazione espressa in un comunicato dalla Comunità di Sant’Egidio in merito alla crisi siriana.
Sant’Egidio auspica una “soluzione politica, ma anche umanitaria”, che inizi da Aleppo: “attraverso un piano speciale in grado di coinvolgere tutti i soggetti, Assad compreso, e la conseguente creazione di corridoi umanitari e di un ponte speciale di aiuti per una città che è ricattata anche dall’assenza di acqua”.
“Il dramma umanitario in Siria non è più solo una questione medio orientale, ma mondiale – prosegue la nota -. L’Unicef, molti parlamentari, personalità italiane ed internazionali hanno già raccolto l’appello lanciato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, per salvare Aleppo: la città-simbolo di una guerra che rischia di destabilizzare l’intero Medio oriente e di mettere fine alla parola convivenza tra religioni e gruppi etnici, dopo millenni”.
Gli onorevoli Lorenzo Dellai e Mario Marazziti hanno rivolto una interpellanza urgente al governo italiano, perché in un quadro di impotenza internazionale e di fronte a un rivolgimento del nord Mediterraneo, una nuova escalation del conflitto Israelo-palestinese, il cambiamento delle frontiere tra Iraq e Siria e l’islamizzazione cruenta e forzata di intere aree, proprio da Aleppo possa risorgere la speranza.
Il Viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli, ha risposto garantendo un impegno straordinario dell’Italia per avviare nuovi varchi umanitari in dialogo con la Turchia e per sottoporre l’Appello all’intero governo italiano.
“Prendendo atto dell’impegno e dell’attenzione del governo italiano nell’area di crisi siriana – ha sottolineato Marazziti – ma di fronte alle difficoltà della comunità internazionale ad individuare una soluzione efficace per questo conflitto, mentre il rumore della guerra e della sofferenza continua ad impedire alle richieste di aiuto di arrivare fino a noi, chiedo all’intero governo di sottoscrivere l’Appello Save Aleppo e di portarlo in Europa”.
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Per firmare l’appello per Aleppo: