Ucraina: cattolici e ortodossi uniti per il Medio Oriente

Al termine del loro incontro annuale, i gerarchi cattolici orientali esprimono l’auspicio per una riconciliazione nel paese slavo

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L’incontro annuale dei gerarchi cattolici orientali d’Europa si è svolto quest’anno a Leopoli (Ucraina), in occasione del 25° anniversario della legalizzazione della Chiesa greco-cattolica ucraina, su invito di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč. L’incontro si è svolto presso il Centro dei ritiri spirituali di Briukhovychi.

A Leopoli, 45 vescovi orientali cattolici in Europa si sono confrontati sull’identità e la missione delle Chiese Orientali Cattoliche nel movimento ecumenico e nelle società europee.

I lavori hanno visto gli interventi dell’Esarca Apostolico per i cattolici di rito bizantino in Grecia, mons. Dimitrios Salachas, di mons. Virgil Bercea, Vescovo di Oradea-Mare (Romania) e di mons. Borys Gudziak, Vescovo dell’Eparchia di San Vladimiro il Grande di Parigi per gli Ucraini greco cattolici in Francia, Benelux e Svizzera, che ha proposto una riflessione sul ruolo delle Chiese nella società ucraina dalla sua legalizzazione della Chiesa greco-cattolica nel 1993 alla recente “Rivoluzione della dignità” iniziato con gli eventi in Piazza Maidan un anno fa.

Nel corso dell’incontro, i partecipanti hanno visitato l’Università Cattolica Ucraina e hanno ascoltato la testimonianza diretta di alcuni protagonisti della ‘rivoluzione della dignità’.  

Sabato 25 ottobre, i partecipanti hanno incontrato il Sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, e hanno partecipato a una solenne cerimonia, presso il Teatro dell’Opera della città, per commemorare l’anniversario della legalizzazione della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, per consegnare il premio in onore del beato martire Omelian Kovch morto nel campo di concentramento di Majdanek e dare l’avvio alle celebrazioni per l’anno dedicato al Metropolita Andrej Sheptytskyi, Arcivescovo di Leopoli dal 1900 al 1944.

L’incontro si è concluso con la celebrazione della divina liturgia nella cattedrale di San Giorgio a Leopoli.

All’incontro, patrocinato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), hanno partecipato mons. Thomas Edward Gullickson, nunzio Apostolico in Ucraina,  mons. Cyril Vasil’, Arcivescovo Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, mons. Mieczyslaw Mokrzycki, arcivescovo latino di Leopoli e don Michel Remery, Vice Segretario Generale del CCEE.

L’incontro 2015 si svolgerà a Praga (Rep. Ceca) dal 4 al 7 giugno su invito di mons. Ladislav Hučko, Esarca Apostolico per i cattolici di rito bizantino residenti nella Repubblica Ceca.

Al termine del loro incontro i vescovi partecipanti hanno adottato un messaggio in cui, tra le altre cose, vengono riconfermati “con maggiore consapevolezza” il diritto e dovere dei presuli alla “cura pastorale” dei loro fedeli “ovunque si trovino come anche il diritto all’annuncio del Vangelo a coloro che non lo conoscono ancora”.

Rivolti alle Chiese ortodosse, i vescovi esprimono il loro “fraterno augurio” affinché “svolgano nell’amore e nella verità la missione che Dio ha loro affidato”, riconoscendo loro “la stessa sollecitudine per la cura dei propri fedeli ovunque nel mondo, senza nessun antagonismo e rispettando il diritto alla libertà religiosa”.

Con gli ortodossi, i vescovi orientali cattolici condividono “la stessa preoccupazione per le tendenze culturali e sociali che portano alla progressiva scristianizzazione e secolarizzazione dell’Europa” e promuovono “un forte impegno perché l’appello all’unità della Chiesa di Cristo costituisce una delle necessarie, prioritarie e irreversibili dimensioni dell’identità delle Chiese orientali cattoliche, nonostante le difficoltà e le fatiche del cammino ecumenico”.

Il messaggio si sofferma poi sulla “drammatica situazione che vivono i cristiani del Medio Oriente e le altre minoranze religiose ed etniche che soffrono a causa della violenza che imperversa in tutta la regione è stata oggetto della nostra riflessione e preghiera”.

I vescovi orientali cattolici assicurano “ai pastori locali e ai loro fedeli” la loro “vicinanza e solidarietà”, ricordando che “pace e riconciliazione in Medio Oriente non giungeranno se non attraverso un intervento chiaro e deciso della comunità internazionale su tutte le parti coinvolte, volto a promuovere in particolare la libertà religiosa e di coscienza, e un forte investimento nell’educazione per creare nuove generazioni capaci di dialogare tra loro”.

L’incontro annuale dei presuli orientali è stato anche l’occasione per celebrare il 25mo anniversario della legalizzazione della

La rinascita della Chiesa greco-cattolica ucraina, in coincidenza del 25° anniversario della sua legalizzazione, è stata definita “un evento della Provvidenza divina che spinge oggi tutta la Chiesa a un attento discernimento, a una rinnovata missionarietà nell’annuncio del Vangelo e a un maggiore impegno specialmente di fronte alle nuove sfide pastorali che l’attuale situazione del Paese presenta”.

Al popolo ucraino, i vescovi hanno espresso “preghiera, vicinanza e solidarietà di fronte al perdurare del conflitto militare nell’Est del Paese, accompagnato dall’aggressione esterna, che provoca tanta sofferenza, specialmente alla popolazione civile”. Nel contempo, hanno invitato tutti gli ucraini “a imboccare senza indugio la via della pace e della riconciliazione”.

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ZENIT Staff

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