Suscita sempre un’ondata di gioiosa sorpresa vedere come e quanto venga da Dio esaltato e messo in prima fila chiunque abbia servito Dio e il prossimo rimanendo gioiosamente all’ultimo posto.
Del resto se sono stranamente incomprensibili le espressioni del vangelo: “gli ultimi saranno primi, “chi è primo si faccia servo”, “io, alfa e omega, sono venuto a servire”, è comunque esperienza liberante e sorprendente constatare come la vera vita segua la direzione di questa logica.
Gesù ha proclamato Giovanni Battista “l’uomo più grande tra i nati da donna”. Ha esaltato chi è “diminuito” per Lui. È il monumento che pubblicamente esalta il suo piedistallo.
In questa logica sarà la mia, la tua sorpresa quando vedremo
il giorno esaltare l’aurora,
il sole dar risalto all’ombra,
l’albero lodare la radice,
Gesù proclamare Maria,
il Padre riconoscere il Figlio,
il Figlio illuminare il Padre,
l’immagine far risaltare lo schermo,
l’abisso esaltare il mare,
il cielo bearsi della terra,
il perdono sposare la colpa,
l’infinito invaghirsi dell’uomo.
Il piedistallo è tanto importante quanto grande è Colui per cui scompare.
Il piedistallo “scompare solo per esaltare”: è questo il modo più grande di essere piccoli.
Quando tu diminuisci per amare il prossimo, esalti Dio in te e nel prossimo.
Tu, piedistallo del fratello, sei così esaltato: “Entra nella gioia del tuo Signore”.
Ciao da p. Andrea
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