Lavoro e solidarietà. Questi sono stati i temi centrali della visita di papa Francesco in Molise, che ha affrontato in tutti i discorsi fatti nelle diverse tappe della sua visita pastorale alla terra molisana. A cominciare dal primo, a Campobasso nell’Aula Magna dell’Università, davanti agli imprenditori e al mondo intellettuale, dove il Pontefice ha chiesto l’attuazione di un patto per il lavoro, suggerendo anche i passi attraverso i quali realizzare l’intesa per rispondere al dramma della disoccupazione: strategie concordate con le autorità nazionali per recuperare tanti posti di lavoro, cogliendo le opportunità offerte dalle normative nazionali ed europee, nel Molise ma non solo.
“Sul piano nazionale – spiega all’arcivescovo di Campobasso, monsignor Giancarlo Bregantini – il patto per il lavoro era stato auspicato affinché dal governo Renzi ci fosse un riguardo proprio per il Molise. Molto importante poi anche il discorso della domenica come tempo del gratuito, cioè un giorno in cui non si guarda solo il commerciale e il finanziario ma a quelli che sono gli aspetti più veri della vita, come il tempo del gioco con i propri figli, il tempo per la preghiera e la riflessione personale. E questo appello non è solo pura poesia ma è in fondo anche un modo nuovo di vivere l’economia. Infatti, la domenica, se la vivi nel gratuito, alimenti il turismo ad esempio, e quindi anche il piano economico.”
E forte è stato il riferimento di papa Francesco anche all’ agricoltura, in una terra dove la pastorizia rappresenta ancora una delle fonti di reddito economico più importante.
“Io credo – continua monsignor Bregantini – che è stato molto forte quando ha detto: il contadino parla con la terra, dialoga con lei, la fa fiorire ma senza sfruttarla. E questa è in fondo l’economia giusta, che non è passiva ma vera e rispettosa.”
E il tema di una nuova forma di solidarietà sociale e di una progettazione per un economia diversa che ponga al centro la persona, il lavoro e la famiglia, piuttosto che il denaro e il profitto, è stato al centro dell’ ultimo discorso che il Santo Padre ha fatto in Molise, nella piazza della Cattedrale ad Isernia in occasione dell’ apertura dell’ Anno giubilare Celestiniano.
“Mi è piaciuto davvero molto – conclude il vescovo Bregantini – quando ha spiegato che la Misericordia che non è un palliativo intimista, ma è costruzione e forza di un economia di giustizia. Io credo che sia molto bello rivalorizzare questo stile di vita e la misericordia profetica è stata una nuova intuizione. Penso che da tutti i discorsi che lui ha fatto intrecciati con quelli che ha ascoltato, possa venire fuori una piccola enciclica dedicata proprio a quelle regioni più periferiche come la nostra, perché trovino nelle sue parole la speranza di ripartire”.
E a Campobasso la visita del papa è ancora fonte di grande emozione nei suoi abitanti. Tanti infatti anche oggi, si sono recati nell’ area dell’ ex stadio Romagnoli, dove ieri mattina è stata celebrata la messa, per ricordare quei momenti e farsi magari una foto davanti a quel palco costruito con canne di bambù, fiori, legno e corde, come se fosse una capanna.
“E’ stata una giornata davvero emozionante, bellissima – racconta Sara che è li insieme ad alcuni amici per fare qualche foto-ricordo –. Il Papa a noi giovani ci ha incoraggiati molto, e ci ha dato una nuova carica. Tutto questo mi è rimasto nel cuore!”
E anche i suoi amici sono d’accordo con lei: “Quello che mi ha colpito di più – racconta Tony – è stato il clima di pace e di silenzio che si è creato durante la celebrazione. Nonostante eravamo tantissimi, siamo riusciti a pregare davvero con il cuore, ad ascoltare quello che il papa ci stava dicendo! È stato tutto molto bello e organizzato davvero benissimo!”