Le parole del Papa incise nel cuore degli abitanti di Campobasso

La testimonianza di Antonio, giovane studente universitario, e di Rosalba, mamma di Francesco, il ragazzo malato che il Pontefice ha abbracciato oggi nella Cattedrale

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Essere estratto a sorte tra gli oltre 8000 studenti iscritti all’Università degli Studi del Molise, per poter partecipare all’incontro  con papa Francesco nell’Aula Magna dell’Ateneo. È ancora incredulo Antonio Scutti, giovane universitario della facoltà di Scienze Ambientali e Forestali. “Ho compilato il modulo di questo ‘concorso’ indetto dall’ università quasi per caso – racconta Antonio -. Tra l’altro stavo passando un periodo non molto sereno, che mi aveva fatto un po’ allontanare dalla fede, e quindi non pensavo molto a questa visita del Papa in Molise”

E poi una telefonata che gli annuncia che il 5 luglio ci sarebbe stato anche lui tra i 20 studenti che avrebbero accolto il Papa all’Università. “Per me è stato un segno molto forte – dice – voleva dire che il Signore nonostante i miei tentennamenti era li accanto a me, e voleva che io incontrassi il suo Vicario”.

Poi l’arrivo di papa Francesco e quelle parole pronunciate davanti al mondo universitario ed imprenditoriale del Molise, che ad Antonio e agli altri giovani sono rimaste nel cuore. ”Quando il Santo Padre ha detto che non avere un lavoro toglie la dignità non il cibo – spiega Antonio – ho pensato subito ai tanti giovani che come me sono prossimi ad una  laurea spesso conquistata dopo tanti sacrifici, ma che però rischiano di non vedere nascere i frutti tanto attesi. Io spero che le sue parole, la sua visita dia un nuovo slancio alla nostra regione, ad avere più coraggio a far nascere nuovi progetti per noi, perché io la mia terra non la voglio lasciare.”

Dopo questo incontro per Antonio inizia una nuova prospettiva di vita. “Voglio portare il dono delle sue parole anche alle persone che mi sono accanto – dice entusiasta – non posso tenerle solo per me! Il Papa ci ha anche invitato a convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato. Io ho scelto di studiare e di lavorare per difendere l’ambiente, e oggi più che mai sento di stare percorrendo la strada giusta”

Papa Francesco dopo la messa celebrata all’ex stadio Romagnoli davanti a decine di migliaia di fedeli accorsi non solo dal Molise, ma anche dalle regioni limitrofe per poter ascoltare le sue parole, si è recato nella cattedrale del capoluogo per incontrare privatamente un centinaio di malati gravi. Tra loro c’era  anche un ragazzo di 18 anni, Francesco affetto da una grave forma di autismo.

“Quando ci hanno comunicato che Francesco avrebbe fatto parte del gruppo dei malati che incontrava il Papa – racconta la madre del giovane, Rosalba Salerno – per noi è stato un piccolo miracolo, abbiamo tutti pianto di gioia.”

Il Papa ha abbracciato e benedetto questo ragazzo che lo attendeva già dalle prime ore della mattina, “Francesco – continua la madre – era molto emozionato durante le ore di attesa. Aveva capito che per lui sarebbe arrivata una sorpresa bellissima. Quando lo ha visto ha sorriso e si è lasciato abbracciare dal Santo Padre, e di solito, lui non si fa mai toccare da persone sconosciute!”.

Questo ragazzo più di una volta nella sua esistenza, è stato in bilico tra la vita e la morte. “Per noi lui  non è mai stato un peso, – spiega Rosalba –  ma anzi un dono perché ci ha permesso fino dalla sua nascita, di vedere la vita nella sua vera essenza senza il superficiale”.

Insieme a Francesco, tanti erano i malati che hanno atteso il Santo Padre. Tra loro anche una signora colpita da un tumore, che avrebbe voluto donare al pontefice un piccolo crocifisso fatto da artigiani del luogo. Ma il Papa ha preferito benedirlo e restituirlo alla proprietaria, con una richiesta precisa, che ogni giorno pregasse per lui proprio su quell’immagine sacra. Promessa che sicuramente sarà mantenuta.

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Marina Tomarro

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