Geova a Messa

Confronto tra cattolicesimo e geovismo sulle Letture di domenica 6 luglio 2014 – XIV Domenica del Tempo Ordinario (ciclo A)

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Prima Lettura Zc 9,9-10

“Così dice il Signore: 9 «Esulta grandemente, figlia di Sion, / giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re. / Egli è giusto e vittorioso, / umile, cavalca un asino, / un puledro figlio d’asina. 10 Farà sparire il carro da guerra da Èfraim / e il cavallo da Gerusalemme, / l’arco di guerra sarà spezzato, / annuncerà la pace alle nazioni, /il suo dominio sarà da mare a mare / e dal Fiume fino ai confini della terra».” Sono espressioni di cui il geovismo si fa forte per rivendicare la propria avversione totale alla guerra, di cui si vanta non aver mai assecondato né l’idea né il coinvolgimento pratico. Ma che dire se si scoprisse che all’inizio del geovismo la dirigenza lodava chi partecipava alla guerra e pregava per i governanti che la indicevano? E che dire se poi venisse fuori dall’armadio uno degli “scheletri” più temuti dalla WT, ovvero la prova di convinto coinvolgimento? Non è forse esattamente questo che si evince dal seguente testo pubblicato dalla stessa WT? “Perciò, affinché nessuna colpa segreta gravi su di noi, desideriamo confessare, alla presenza di Geova Dio e del suo Re Gesù Cristo, che durante la seconda guerra mondiale abbiamo contribuito in varti modi con le nostre mani alle ingiustizie di questo mondo in guerra; abbiamo impiegato vari beni del consacrato popolo di Dio in attività che ora comprendiamo facevano parte della propaganda e dello sforzo bellico,…” (Annuario 1984, p. 97) E che dire infine se si sapesse che il mite Gesù che verrebbe a far sparire la guerra dalla terra il geovismo lo individua in Michele Arcangelo che è definito “feldmaresciallo di Geova” e verrà ad Armaghedon a fracassare (testualmente) i crani dei suoi nemici (cioè chiunque non è TG) insieme ai suoi “sottosacerdoti” che sarebbero i “miti” 144.000 armati anche loro della propria mazza! (cf. l’immagine pubblicata a p. 52 di Rivelazione il suo glorioso culmine è vicino!)  Il pacifismo geovista è reale o solo a parole, aspirando ogni fedele TG ad una sanguinosa vendetta dei “nemici” (si legge che il sangue formerà un lago che giungerà “ai garretti dei cavalli”!). Vendetta che però non coinvolge la loro “paciosità” perché… perché sarà eseguita da Geova, da Gesù Cristo, dagli Angeli e dagli Unti?

Seconda Lettura Rm 8,9.11-13

Fratelli, “9 voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. (…) 11 E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
12 Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.”

Carne, opere del corpo, indicano la “terrestrità” dell’uomo e lo Spirito invece la sua immersione nella “divinità ” la grazia-vita divina ottenuta con l’inserimento nel Corpo di Cristo: questi sono i concetti paolini su queste realtà antinomiche. Nella carne agiscono solo le forze umane, debilitate dal peccato originale, e su di esse impera lo “spirito del mondo” che produce solo opere della carne, cioè tutte quelle elencate in Galati 5,19. Nell’uomo invece che ha accolto in sé (con il battesimo) la grazia dello Spirito Santo agisce Dio stesso (leggiamo infatti che è il suo Spirito) e non è più lui che vive ma è “Cristo che vive in sé” (lo Spirito di Dio è anche lo Spirito di Cristo) (v. 9) . Lo Spirito ha trasformato l’uomo da sarkikòs (carnale) a pneumatikòs (spirituale): una meraviglia ai nostri occhi. Purtroppo niente di tutto questo compete ai normali TG destinati alla sola terra paradisiaca. Interessa solo, ma molto molto marginalmente gli Unti, che concepiscono lo Spirito Santo (qui silurato costantemente con le solite “s” minuscole) come una mera energia, detta “la forza attiva di Geova”. Essa servirebbe solo a far loro  “mantenere l’integrità”, ma senza riuscirci sempre dal momento che nel movimento geovista vi sono sempre stati degli Unti che hanno apostatato. Il più illustre di loro (definito apostata dal CD per dissenso e non certo per la sua fede che rimase geovista) fu Raymond Franz, nipote del presidente geovista Frederick Franz. Un illustre dissociato, che sulla sua vicenda, avvenuta negli anni ’70, ha scritto un libro molto interessante e documentatissimo: Crisi di coscienza (ed. Dehoniane); lo si trova anche online scaricabile http://www.laparola.info/files/crisi_di_coscienza.pdf

Vangelo Mt 11,25-30

“In quel tempo Gesù disse: 25 « Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27 Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. 28 Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

E su questa assicurazione di Gesù, interpretata dal CD dei TG, il proclamatore TG viene inviato come “locusta all’assalto” che annuncia “enfaticamente” la “verità” geovista, disprezzando cordialmente la scienza teologica degli interlocutori, i quali, se gli tengono testa non è perché hanno ragione (non può essere!) ma solo perché insufflati da Satana che “si trasforma da angelo di luce!”

*

NOTA

Al termine del mese di Giugno, dedicato al S. Cuore di Gesù e alla sequela di questo mite Signore che dà pace all’anima e potente sicurezza di vittoria sul male, è opportuno al TG, che ingiustamente ci accusa di “idolatria”, spiegare che la nostra adorazione del Cuore di Gesù è reale ma va intesa come una sineddoche (figura letteraria che indica una parte per il tutto). Anzi la sineddoche può indicare anche qualcosa che non fa strettamente parte della persona, come quando si parla di “adorazione della croce” intendendo riferirsi in realtà al Crocifisso. E la base di legittimità, che esclude l’idolatria nella reale adorazione di Gesù, sta nella nostra convinzione – ricavata dalla Bibbia ben capita solo dal nostro Magistero che è il corrispettivo legittimo dello Schiavo illegittimo geovista! – convinzione che Gesù è Dio incarnato, Dio vero da Dio vero. Il che non toglie la perenne dipendenza generativa del Figlio dal Padre per cui Gesù può e deve dire (v. 27 del Vangelo) che ha ricevuto tutto dal Padre suo, anche da prima dell’incarnazione, senza per questo diventare un “dio” minore  come lo intende il geovismo, giacché nel tutto ricevuto c’è anche la compartecipazione alla vita divina del Padre, cioè la consustanzialità.

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Sandro Leoni

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