Attraverso un comunicato diffuso oggi, la Federazione Italiana Scuole denuncia che in questi giorni la federazione del Piemonte “sta assistendo ad un attacco immotivato alle nostre scuole in relazione ad una faziosa interpretazione della legge regionale che disciplina la modalità di apertura delle sezione della scuola dell'infanzia statali”.
La norma in questione recita: "L'attivazione di sezioni aggiuntive dovrà comunque consentire la coordinata partecipazione delle scuole paritarie al sistema scolastico nel suo complesso, ovvero non dovrà determinare riduzione, in termini di sezioni, nell'offerta formativa esistente nelle scuole paritarie. All'uopo viene richiesto di unire il parere motivato da parte delle eventuali scuole paritarie presenti nel bacino di utenza e/o dell'associazione di categoria a cui le scuole sono iscritte”.
Il Fism fa dunque presente che “le nostre scuole, ottemperando alla richiesta dell'istituzione della Regione, hanno fornito tutti i dati necessari e utili per l'autorizzazione all'apertura. Il parere richiesto, infatti, è un ‘parere motivato’, pertanto tecnico e scevro da valutazioni di ogni genere.
Gli organi di stampa e alcuni politici, hanno responsabilizzato le scuole e la Fism Piemonte, attribuendo loro un diritto di veto che non esiste. La Regione Piemonte è l'unico ente deputato ad autorizzare o meno l'attivazione di sezioni di scuola dell’infanzia statale”.
La Fism Nazionale sostiene la posizione assunta dalla Fism Piemonte e dalle scuole paritarie del territorio. Ritiene altresì - prosegue la nota - “che la normativa piemontese della Regione Piemonte rappresenti una buona prassi che consente una efficace distribuzione delle sezioni in relazione al reale bisogno del territorio, attraverso un'azione sinergica tra scuole statali, comunali e paritarie ed ente regionale”.
La Fism annuncia infine che “continuerà il proprio impegno a tutti i livelli per una parità vera, anche di ordine economico, che metta le famiglia nelle condizioni di poter esercitare la libera scelta educativa per i propri figli”.