Lettura

La terza domenica di quaresima è dominata dalla figura della samaritana. Il suo incontro con il Signore è un punto ineguagliabile nella storia della coscienza che la Chiesa ha del mistero di Cristo e della sua chiamata a seguirlo. Una lunga e articolata dialettica tra il Signore e la samaritana, nella quale il Signore progressivamente entra nello spazio del cuore e dell’intimità di questa donna, rivela la grande capacità educativa del Maestro. 

Meditazione

La donna samaritana è segnata dalla tradizione religiosa del suo popolo, ma fortemente condizionata dall’esperienza di banalità e di peccaminosità della sua vita. In questa situazione contrastante e contraddittoria, il Signore entra con decisione e senza tentennamenti, rivelandole quello che lei ha vissuto, ma che non rappresenta un’obiezione all’incontro e alla proposta del presente. «Viene l’ora, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno Dio in Spirito e verità». Significa che questo destino di gloria, di incontro con il mistero di Dio per entrare nella sua gloria, è aperto a questa donna purché ella lo voglia, fino alla grande inaspettata, incredibile proposta: «So che deve venire il Messia…», dice la samaritana, e Gesù le risponde: «Sono io, che parlo con te». Così, questa donna “comune”, condizionata dalla banalità e immoralità, diventa un’interlocutrice privilegiata del Signore, colei che raccoglie la Sua grande proposta. Anche noi lo incontriamo, nella grande tradizione cattolica del nostro popolo, nella grande ricchezza liturgica, sacramentale, culturale, etica, dalla quale però siamo stati come sospinti lontano a causa di una non adeguata educazione, mentre lo spazio della nostra vita è stato occupato, quasi totalmente, da una mentalità non cristiana. Oggi, come allora, dobbiamo sentirci sorpresi dall’incontro con Cristo, e dobbiamo sentire che dentro questa nostra vita passa la sua proposta, che è una proposta d’amore, come dice san Paolo nel brano della lettera ai Romani. È una presenza che riversa nel nostro cuore lo stesso amore di Dio. Questo amore di Dio, riversato nei nostri cuori, diventa la nostra grande risorsa positiva nei confronti dell’esistenza, della nostra vita personale, della vita delle nostre famiglie, della vita della società. 

Preghiera

Signore Gesù, tu sei la sorgente d’acqua viva che zampilla. Donaci una santa sete di te, perché se berremo da te la nostra sete sarà estinta, l’arsura della nostra mente sarà rinfrescata, l’aridità del nostro cuore sarà irrorata. Spunterà così una nuova pianta ricca di frutti. Amen. 

Agire

Come il Signore arrivò al livello più radicale del cuore della samaritana, così anche noi prepariamo all’interno della nostra vita quello spazio profondo. Chiediamo al Signore di sapere aprire il nostro cuore e di saper attendere il rinnovarsi della sua venuta. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it