Lettura
Ogni giorno è necessario decidere e scegliere se la fiducia della vita è la fiducia che si ripone in Dio, o è la fiducia che si ripone nell’uomo. Sul cuore dell’uomo e sulla sua vita incombe una maledizione, cioè una negatività che sembra irresistibile, che rende negativa l’esistenza, meschine le sue prospettive, menzogneri i discorsi, violenti i rapporti.
Meditazione
La maledizione si accende nella vita dell’uomo se e perché confida nell’uomo. Confidare nell’uomo, la grande tentazione che torna nella vita di tutti, nella vita del succedersi delle generazioni nella storia. Confidare nell’uomo vuol dire non solo confidare fisicamente in certi uomini, considerati espressione insuperabile dell’umanità, ma soprattutto confidare nelle ideologie, nella scienza, nella tecnica, nella politica. La grande maledizione biblica ritorna periodicamente nella vita dell’uomo perché vive questa tentazione di abbandonare la sua esistenza non alla presenza del mistero di Dio, ma all’uomo stesso. Al contrario, la benedizione è soltanto per chi confida nel Signore e allora la vita diventa consistente e feconda e non si smette mai di produrre frutti. Questa grande alternativa accompagna la vita dell’uomo ogni giorno. In questo senso, la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone sta lì a ricordarci una grande verità e segna la nostra vita al di là, vorrei dire, dei nostri intendimenti reali. Si può vivere nella maledizione di Dio, sperimentare dei frutti di potere, di possesso, di ricchezza, che tendono a riempire il cuore dell’uomo e renderlo insensibile a tutto e a tutti, se non al proprio potere, ma poi viene il momento del giudizio di Dio, e il giudizio di Dio è inesorabile. È un giudizio che non può essere più modificato. Il tentativo che il ricco Epulone fa di modificare i termini del giudizio che sono stati dati dovrebbe diventare argomento di una considerazione profonda. Noi viviamo ogni giorno sotto l’occhio di Dio e quindi sotto il suo giudizio. Stare sotto questo occhio di Dio, e vivere nel giudizio, vuol dire non illudersi mai che i termini della nostra vita, soprattutto nel suo compimento, possono essere ancora modificati dagli intendimenti umani. Gli intendimenti umani appartengono alla storia della vita, il giudizio sulla storia appartiene al mistero di Dio.
Preghiera
«Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia» (Ger 17,7). Sì, o Signore, donaci di abbandonarci a te «come bimbo svezzato in braccio a sua madre» (Sal 130,2), perché in te, e solo in te, c’è la certezza, in te solo troviamo parole di vita eterna, in te la nostra anima riposa al sicuro.
Agire
Darò prova a me stesso, una volta in più, che il mio cuore confida unicamente in Dio nella sua Provvidenza, facendo un gesto generoso di elemosina, secondo le mie personali possibilità.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it