Lettura
La percezione del peccato, la consapevolezza che la misericordia di Dio non abbandona l’uomo, la richiesta umile di partecipare alla misericordia del Signore diventandone, in qualche modo, protagonisti nella propria vita e nella vita di coloro che ci circondano, tutto questo è il nucleo ormai assodato di questa liturgia quaresimale.
Meditazione
La percezione che il peccato non ci abbandona deve dar luogo quotidianamente al pentimento, alla richiesta di perdono. È nella richiesta di perdono che il peccato viene realmente perdonato da Dio: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto diventeranno bianchi come la neve e se fossero rossi come porpora diventeranno come lana». La docilità, che è l’espressione continuativa e quotidiana della fede, rende positiva l’esistenza; tant’è che sarebbe meglio dire “attraverso i propri limiti”, anziché “nonostante i limiti”: questi, infatti, devono essere vissuti come spunto per chiedere perdono al Signore, affinché la sua energia positiva ricompagini la nostra intelligenza ed il nostro cuore. Questa domanda costituisce anche il fondamento della vita nuova che ogni cristiano è chiamato ad assumere nella vita della comunità. Senza nessuna soggezione negativa il Vangelo polemizza con gli scribi ed i farisei che hanno stravolto la purezza della chiamata dell’elezione di Dio, e che hanno reso tutto conformistico e negativo. La vera rivoluzione del cuore dell’uomo, del cuore del cristiano, è contenuta nel fatto che ogni singolo cristiano è chiamato ad essere pienamente responsabile nella sua fede e deve obbedire a coloro che, legittimamente, sono nella vita della comunità espressioni inequivocabili del mistero di Cristo. Da questa obbedienza, espressione della libertà, viene poi la capacità di condividere la propria vita con quella dei fratelli che sono accanto a noi. In questa condivisione sta quella sana umiliazione di noi che introduce la piena realizzazione della nostra umanità.
Preghiera
«Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo». Imprimi, Signore Gesù, nei nostri cuori e nelle nostre menti, la certezza che la vera grandezza è racchiusa nel dono del servizio. Dono per amore e amore per il servizio sia il comandamento scolpito nel nostro cuore, perché ogni cosa che avremo fatto ai nostri fratelli più piccoli l’avremo fatto a te.
Agire
Dopo un attento esame di coscienza, cercherò di individuare, nella mia vita quotidiana, quelle situazioni che solitamente evito e che richiedono la mia disponibilità di servizio, in casa, al lavoro, nella comunità parrocchiale/ecclesiale, nella società in genere. Dedicherò, poi, il tempo necessario a recuperare questa dimensione di “servitore”, essenziale per la mia vita di cristiano.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it