Lettura
Il cristiano è chiamato non solo a sperimentare in sé la misericordia di Dio ma a vivere questa stessa misericordia. Magari in maniera iniziale, parziale, segnata da tante contraddizioni, ma comunque a vivere nella sua vita la stessa misericordia di Dio.
Meditazione
La domenica ha aperto la grande prospettiva del cammino, faticoso e glorioso, dell’antico popolo di Israele e quindi della Chiesa che di questo popolo costituisce il compimento definitivo. La liturgia di oggi ricorda improvvisamente, ma in modo radicale e concreto, che il peccato non abbandona l’uomo. Questo popolo, dice il Deuteronomio, ha operato da malvagio e da empio, è stato ribelle, si è allontanato dai comandamenti del Signore e dalle leggi, soprattutto non ha obbedito ai profeti, che hanno permanentemente la funzione di richiamare la presenza di Dio e la sua volontà, al di là di ogni immaginazione e di ogni traduzione umana. Per questo il popolo ha il sentimento della propria vergogna. Vergogna del proprio peccato sostenuta dalla certezza profonda che la misericordia di Dio è più grande di ogni errore, di ogni peccato. Questa misericordia fa rinascere continuamente il popolo, fa rinascere continuamente la Chiesa dentro il cuore dell’uomo e dentro la storia. Questa misericordia di Dio che è la grande permanenza di Dio nella vita del suo popolo diviene paradossalmente, ma realmente, la legge profonda della vita del cristiano. Il cristiano è chiamato non solo a sperimentare in sé la misericordia di Dio ma a vivere questa stessa misericordia, in maniera iniziale, parziale, segnata da tante contraddizioni, ma comunque a vivere nella sua vita la stessa misericordia di Dio. Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso» ed è questo l’elemento dinamico propulsivo della vita cristiana. Questa è la misura, per dirla ancora con il Vangelo di Luca, che ci è messa in grembo, che cresce nella vita, trabocca da noi ed investe i nostri fratelli uomini. È questa misura buona che dobbiamo vivere per noi e comunicare agli altri, è questa misura il contenuto del giudizio che sarà dato su di noi.
Preghiera
«Tu hai parole di via eterna, Signore». Le tue parole si ricapitolano in Amore e Misericordia. Amore come dono gratuito e Misericordia come azione e dimostrazione concreta del tuo Amore. Fa’, o Signore, che tutto il nostro essere sia dono d’amore e di misericordia verso i nostri fratelli. Amen.
Agire
Mi accosto ancora al sacramento della riconciliazione per sperimentare la Misericordia di Dio per me, poi proverò io stesso a essere misericordia per i fratelli costruendo relazioni fondate sull’amore e sul dono di sé.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it