Ideologia gender nelle scuole, gli insegnanti francesi non ci stanno e si mobilitano. L’anno scorso è nata infatti l’organizzazione “Insegnanti per i bambini”, che ha lo scopo – come spiega a Tempi il presidente dell’associazione, Olivier Gosset – di “avvertire i genitori e vigilare sugli alunni” al fine di contrastare la “propaganda” che il ministero dell’Istruzione transalpino vorrebbe attuare per “cambiare la mentalità” degli alunni per mezzo del programma “ABCD dell’uguaglianza”. “Abbiamo deciso di proteggere il nostro mestiere e la nostra vocazione”, sospira Gosset.
L’associazione, composta ad oggi da 250 iscritti ma destinata a lievitare per via dell’alto numero di richieste, si occupa anzitutto di informare “gli aderenti a questo progetto sul contenuto di questa ideologia, così che ognuno possa constatare e comprendere l’incompatibilità di questa dottrina con le prerogative della scuola”.
Non solo. Spiega Olivier Gosset che l’associazione si adopera anche attraverso manifestazioni. Del resto, afferma, “è tempo di far vedere ai nostri politici che una parte degli insegnanti non è d’accordo e si rifiuta di diventare uno strumento di una causa particolare. Anche per questo lavoriamo con dei giuristi. Bisogna mettere la scuola davanti alle sue responsabilità: il genere viene infatti inserito a scuola in modo illegale”.
Cosa propone di preciso questo programma? Gosset spiega che al suo interno c’è un esercizio, chiamato “Danser le Petit Chaperon rouge”, che propone “ai piccoli di mimare il celebre conte di Perrault e chiede ai bambini di fare le bambine e alle bambine di fare il personaggio del lupo”.
“Come si vede – rileva il presidente dell’associazione -, è la nozione di arbitrarietà dei generi che viene utilizzata per lottare contro le disuguaglianze. Questa variazione dell’identità e i presunti benefici che dovrebbe portare sono il cuore della dottrina di genere”.
Gosset sostiene infine che “questa ideologia che entra a scuola in modo subdolo viola i diritti fondamentali iscritti al cuore delle repubbliche moderne: inviolabilità della coscienza, neutralità dello Stato, libertà educativa lasciata ai genitori. Queste cose dobbiamo conoscerle. La lotta contro il gender è quindi teorica, antropologica e giuridica e ci chiede di diventare più consapevole, più informati e più attivi. Questo compito può sembrare faticoso ma ne va dell’avvenire della nostra società”.