Perdonaci, Signore, abbiamo peccato

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La liturgia ci presenta la forza limpida con cui il figlio di Dio risponde alle tentazioni, riaffermando la verità della logica della fede, dicendo «sta scritto…», ma soprattutto rifiutando, ed è questo il fattore decisivo, di riconoscere qualcun’altro come Dio se non il Padre, di cui egli è Figlio e definitiva presenza nel mondo.

Meditazione

La liturgia della prima domenica di Quaresima incomincia con l’evocazione potente e drammatica della creazione e dell’ordine dell’universo che ruota attorno all’uomo e alla donna destinati a vivere in questo mondo in dialogo profondo, quotidiano e obbediente con il mistero di Dio. Ma in questo quadro straordinario si inserisce un elemento nuovo: il peccato. Si tratta del rifiuto di Dio come condizione per la realizzazione piena dell’umanità. Questa tentazione, che si è compiuta nel cuore e nella libertà di Adamo ed Eva, persegue la storia dell’umanità di età in età, rappresenta la grande alternativa, che influisce sulla mentalità. Il peccato originale è la sostituzione alla mentalità della fede di una mentalità ateistica, o meglio, di una mentalità in cui il dio è la propria istintività intellettuale, morale, scientifica o tecnologica. Il Vangelo dà un tocco altamente drammatico. Nelle tentazioni il demonio cerca continuamente di scombinare le carte della fede e della carità. Lo stesso Figlio di Dio vi è sottoposto dal maligno, affinché anche Lui scardini la logica della fede e la sostituisca con la logica del potere, quindi con la logica della soggezione al potere: adorare il male nella sua forma di società organizzata contro Dio e contro l’uomo. La forza limpida del Figlio di Dio risponde a queste tentazioni riaffermando la verità della logica della fede, rifiutando di riconoscere qualcun’altro come Dio se non il Padre di cui egli è Figlio. Questo ricordo delle tentazioni del Signore, superate vittoriosamente dalla sua fede e dalla sua dedizione al Padre, rimangono per ciascuno di noi un invito all’umiltà. Se il demonio ha tentato il Figlio di Dio non demorderà certo dal tentarci quotidianamente, ma il Figlio di Dio ci indica anche il metodo per uscire dalla tentazione e riconoscere la verità di Dio nella nostra vita ed uniformarsi ad essa con vera e profonda umiltà di cuore. 

Preghiera

Mio Dio, purifica me, peccatore, che non ho mai fatto il bene davanti a te; liberami dal male e fa’ che si compia in me la tua volontà: affinché senza timore di condanna, apra le mie labbra indegne e celebri il tuo santo nome: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. 

Agire

Davanti alle tentazioni di peccato mi ricorderò di Gesù e del primato di Dio nella mia vita: invocherò l’aiuto e l’intercessione di Maria per non cadere in peccato. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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