Un messaggio breve ma carico di significato quello che Papa Francesco ha inviato ai partecipanti del convegno promosso dal Vicariato di Roma “La missione dei laici cristiani nella città”, inaugurato oggi presso la Pontificia Università Lateranense.
Bergoglio esprime il suo auspicio affinché l’incontro possa essere “fraterno e fruttuoso”, e offre alcune raccomandazioni per rafforzare la consapevolezza delle aspettative e delle speranze che la Chiesa nutre verso il laicato cristiano. Innanzitutto, il Papa richiama gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, evidenziando “un elemento fondamentale”: il fatto cioè che “i fedeli laici, in virtù del Battesimo, sono protagonisti nell’opera di evangelizzazione e promozione umana”.
“Incorporato alla Chiesa – afferma il Pontefice, citando la Evangelii Gaudium – ogni membro del popolo di Dio è inseparabilmente discepolo e missionario. Bisogna sempre ripartire da questa radice comune a tutti noi, figli della madre Chiesa”. E come conseguenza di questa appartenenza alla Chiesa e partecipazione alla sua missione, “è importante – sottolinea il Santo Padre – non contrapporre tra loro le parrocchie e le aggregazioni ecclesiali laicali”.
Queste ultime, infatti – scrive Francesco – “nella loro varietà e dinamicità, sono una risorsa per la Chiesa, con la loro proiezione nei diversi ambienti e settori della vita sociale”; tuttavia – aggiunge – “è bene che mantengano un legame vitale con la pastorale organica della diocesi e delle parrocchie, per non costruirsi una lettura parziale del Vangelo e non sradicarsi dalla madre Chiesa”.
Pensando infine alla “missione nella città” dei laici cristiani, sempre “a contatto con le complesse problematiche sociali e politiche”, il Vescovo di Roma raccomanda di fare uso abitualmente del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, “uno strumento completo e prezioso”. Con l’aiuto di questa “bussola” – esorta il Pontefice – “vi incoraggio a lavorare per l’inclusione sociale dei poveri, avendo sempre per loro una prioritaria attenzione religiosa e spirituale”. Infine, affida tutti i partecipanti alla intercessione alla Vergine Maria, Salus Populi Romani. (S.C.)