Due mostre nel Museo della Porziuncola di Assisi

Dall’8 marzo al 27 aprile, “I Misteri Santi. Il Presepe Pasquale alla Porziuncola” e “Le Croci della Luce” di Fulvio De Gloria

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Sono due le straordinarie mostre esposte, in questi giorni, nel Museo della Porziuncola di Assisi, da sabato 8 marzo fino al 27 aprile: “I Misteri Santi. Il Presepe Pasquale alla Porziuncola” e “Le Croci della Luce”.

Da quando S. Francesco d’Assisi realizzò il primo presepe natalizio a Greccio nel 1223, le rappresentazioni della Natività di Gesù Cristo si svilupparono ovunque al fine di ravvivare la fede cristiana. La sua stessa espressione, con la quale accompagnò questa sua intuizione, è emblematica della sua finalità: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello» (Tommaso da Celano, Vita prima, XXX).

Da qui la necessità di voler rappresentare in maniera viva ed efficace la persona di Gesù, la sua storia, riconosciuta come salvifica dai cristiani. Una volontà che influenzerà la stessa storia dell’arte, sempre più persuasa di rappresentare tutta la storia di Gesù e far emergere la sua umanità, in particolare la sua storia più rilevante per i cristiani: la Passione e la Pasqua.

Il beato Francesco infatti diceva: «Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo, e a similitudine di lui secondo lo spirito… Di che cosa dunque puoi gloriarti? …In questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo».

In fondo i Vangeli e la Parola della Chiesa non fanno altro che annunciare la Pasqua in maniera multiforme (Kähler sosteneva, con una frase che ha avuto grande successo, che i “vangeli sono il racconto della passione con un’ampia introduzione”).

Questa rappresentatività del Mistero di Cristo suggerisce anche l’idea di un “presepe” pasquale che l’Opera della Porziuncola ha allestito per il secondo anno consecutivo presso la Sala San Pio X del Museo della Porziuncola. Si tratta di una serie di rappresentazioni di episodi evangelici in cui emerge in modo significativo il cammino del Signore verso la Pasqua.

La mostra di quest’anno intitolata “Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà”, sarà arricchita da alcuni testi tratte da meditazioni di Papa Francesco. L’opera intitolata “I Misteri Santi” è stata realizzata da fra’ Massimo Lelli, e sarà aperta al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

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La mostra “Le Croci della Luce” – presentata per la prima volta a Roma, nella Basilica di San Marco a Piazza Venezia, e successivamente esposta nell’estate del 2012 nelle stanze dell’Oratorio della Chiesa Matrice di Pantelleria – ospita le 16 croci realizzate da Fulvio Di Gloria, ispirate dai passi della Genesi e dalla figura della Santa Trinità. 

Il senso di questa esposizione è sintetizzato bene dallo stesso autore: “Nel linguaggio comune, “avere una croce” significa soffrire per qualcosa, portare un peso, avere un problema di difficile soluzione. In realtà, nel suo significato cristiano, la Croce non vuole soltanto offrire l’immagine della sofferenza del Cristo: bensì, essa è l’emblema della Sua scelta, di dare sé stesso per un bene più grande. Egli si affida al volere del Padre, nonostante la paura della morte, e il Suo affidarsi Lo salva”.

Ma com’è possibile vivere questa esperienza oggi, nella nostra vita? “Durante i miei trent’anni – risponde Di Gloria – come tutti mi sono trovato ad affrontare momenti, periodi, situazioni difficili. Poi, la proposta di ascoltare una parola diversa: non morale ma umana, non ipotetica ma di vita vissuta, quotidiana. Poi, il dono di imparare a tradurre il Suo insegnamento nella vita di ogni giorno, nelle piccole e grandi cose, scoprendo i miei difetti ed essendo accompagnato verso la loro comprensione ed accettazione. Sentire una forza dentro capace di smuovere dalle difficoltà nelle quali ci si trova; capace di venire fuori prorompente, e di brillare finalmente di una Luce piena”.

Per l’artista è questo la croce: “Il simbolo della Luce, della Vita Nuova che sto vivendo da quando ne ho scoperto il vero significato”. Da qui, dunque, la collezione frutto delle tecniche di oreficeria apprese negli anni, “messe al servizio di una fede cristiana fatta di gesti che si compiono nel quotidiano, che trovano riscontro ogni giorno della mia vita”. Ogni croce, prosegue Di Gloria, è realizzata interamente a mano in ogni fase della lavorazione: dal disegno alla fusione del metallo, dalla filatura degli smalti veneziani all’incastonatura delle gemme. “Esse si propongono come l’interpretazione della Creazione narrata nel libro della Genesi, nella quale lungo i sette giorni della settimana il Signore diede origine al mondo e alle sue creature”.

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ZENIT Staff

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