Lettura
Il mercoledì delle ceneri apre il tempo della Quaresima e rinnova nel cuore e nella coscienza della Chiesa quel singolarissimo momento al quale è legato non solo il permanere ma l’approfondirsi dell’esperienza della conversione. Ritornare a Cristo con tutto il cuore è quanto la Chiesa impara, e continuamente è chiamata ad imparare, attraverso la liturgia quotidiana nella sequela del Signore Gesù Cristo.
Meditazione
Non si può non avere la consapevolezza costante della conversione, che in questo giorno viene confermata con i gesti di rinuncia e di sacrificio, di mortificazione della propria intelligenza, del proprio cuore. Ecco dunque la necessità del cammino penitenziale, cioè di penitenza dalla propria autonomia di vita e di giudizio. La Chiesa deve sempre di nuovo imparare, nel cammino quaresimale, l’imitazione del Signore che sta silenziosamente in rapporto con il Padre, evitando qualsiasi sostegno. Ecco il digiuno, l’assenza di cibo e di qualsiasi supporto umano, per essere totalmente di fronte a Dio, totalmente di Dio. Ciò implica una conseguenza importantissima e troppo spesso sottovalutata nella vita della Chiesa: la conversione è per la missione. Noi siamo ambasciatori in nome di Cristo presso gli uomini. Questa ambasciata tende a far sì che l’umanità si lasci riconciliare con Dio. Guai a noi se il primo impatto della vita cristiana, il primo volto che il cristiano assume di fronte agli uomini e nel mondo, non è quello di ambasciatore di Dio e testimone di Cristo. Guai a noi se non favoriamo la riconciliazione dell’uomo con Dio, e quindi dell’uomo con se stesso, e quindi dell’uomo con gli altri uomini. Questo è il compito, questa è la densità, esistenziale e storica, della missione cristiana, che costituisce la vocazione di tutta la Chiesa e di ogni cristiano. Questa missione non è da sbandierare di fronte alla mentalità mondana che subito la riduce a quello che già il mondo pensa, mettendo in evidenza ciò che per il mondo è apprezzabile – normalmente sono le cose meno importanti – sottacendo quello che il mondo non comprende, che normalmente sono le cose più “cristiane”. Questo stare nel segreto della propria coscienza di fronte al Signore, come vera esperienza d’intimità da cui scaturisce la capacità di creazione cristiana e umana, è la fede.
Preghiera
«Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno» (salmo 50).
Agire
Dopo un attento esame di coscienza mi accosterò al sacramento della riconciliazione per incontrare la misericordia divina e iniziare così la preparazione alla Pasqua.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it