Si sta sperimentando da poco negli USA un sistema che consente alla persona sofferente del morbo di Alzheimer di essere quotidianamente aiutata e stimolata nei propri ricordi. E’ risaputo che questo male colpisce la memoria.
Ne è molto interessato il mio amico Sandro, che ha la moglie ammalata proprio di Alzheimer: da un po’ di tempo inizia un discorso…smette improvvisamente e non ricorda più cosa stava dicendo o che cosa volesse dire. Spesso non ricorda nomi e non riconosce persone o familiari.
L’altra sera rincasava dal lavoro assieme al figlio; la moglie si è avventata contro il figlio: “Ma tu chi sei…cosa fai qui? Vattene a casa tua”.
Il giorno dopo lui stesso, terrorizzato, è dovuto scappare dalla stanza, minacciato dal coltello impugnato dalla moglie che non lo riconosceva più.
La cura americana per questi ammalati è chiamata “Il film della vita”. Si tratta di un filmato di 30 minuti circa: presentato più volte durante la settimana al malato di Alzheimer permette di ricordargli chi è, quali sono le sue relazioni, con chi gli sta vicino o e con chi lo va a trovare, lo stimola cerebralmente in modo positivo anche con musiche da lui gustate in precedenza.
E’ spaventoso, se non tragico, il male che ti impedisce di riconoscere la moglie e i figli, gli amici…ma è da curare più urgentemente l’Alzheimer dello spirito: la malattia di chi smarrisce la fede e, perdendone la memoria, non riconosce Dio.
Come cura, la Chiesaci propone ogni giorno il suo “filmato della vita”: è il “memoriale eucaristico” che ti ripresenta Dio che ti ama fino a morirne; ti si dona come Parola che ti guarisce; ti nutre come Pane che ti fa vivere con gioia la comunione dei fratelli nei quali ti ricorda di riconoscere Gesù.
Ciao da p. Andrea
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